Derubati e picchiati lungo la rotta balcanica, il dramma dei migranti in 16 foto
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Derubati e picchiati lungo la rotta balcanica, il dramma dei migranti in 16 foto

Derubati e picchiati lungo la rotta balcanica, il dramma dei migranti in 16 foto

 Migranti rotta balcanica
 Migranti rotta balcanica
Violenza sistematica, brutalità e trattamenti illegali. E’ quanto denunciano di subire rifugiati e migranti lungo la rotta balcanica, secondo 'Un “gioco” pericoloso', il nuovo rapporto diffuso da Belgrade Centre for Human Rights (BCHR), Macedonian Young Lawyers Association (MYLA) e Oxfam.
Violenza sistematica, brutalità e trattamenti illegali. E’ quanto denunciano di subire rifugiati e migranti lungo la rotta balcanica, secondo 'Un “gioco” pericoloso', il nuovo rapporto diffuso da Belgrade Centre for Human Rights (BCHR), Macedonian Young Lawyers Association (MYLA) e Oxfam.
Centinaia di persone che scappano da guerre, persecuzioni, povertà raccontano infatti di essere state picchiate, derubate e trattate in modo disumano per mano di poliziotti, guardie di frontiera o altre autorità pubbliche.
Centinaia di persone che scappano da guerre, persecuzioni, povertà raccontano infatti di essere state picchiate, derubate e trattate in modo disumano per mano di poliziotti, guardie di frontiera o altre autorità pubbliche.
Molti testimoniano di deportazioni vere e proprie, di funzionari che negano il diritto d’asilo a chi chiede protezione internazionale.
Molti testimoniano di deportazioni vere e proprie, di funzionari che negano il diritto d’asilo a chi chiede protezione internazionale.
Tra Serbia e Macedonia  sono state raccolte 140 interviste su fatti avvenuti lungo i paesi della rotta balcanica (inclusi Ungheria, Croazia e Bulgaria), che mettono in luce uno schema ricorrente di abusi da parte di forze dell’ordine contro migranti, inclusi bambini.
Tra Serbia e Macedonia  sono state raccolte 140 interviste su fatti avvenuti lungo i paesi della rotta balcanica (inclusi Ungheria, Croazia e Bulgaria), che mettono in luce uno schema ricorrente di abusi da parte di forze dell’ordine contro migranti, inclusi bambini.
In Croazia, alcuni migranti testimoniano di essere stati picchiati dalla polizia di frontiera con i manganelli, costretti a spogliarsi e respinti oltre il confine con la Serbia; in Bulgaria, la polizia avrebbe derubato di tutto un gruppo che cercava di passare, portandogli via perfino le scarpe per poi rispedirli oltre il confine.
In Croazia, alcuni migranti testimoniano di essere stati picchiati dalla polizia di frontiera con i manganelli, costretti a spogliarsi e respinti oltre il confine con la Serbia; in Bulgaria, la polizia avrebbe derubato di tutto un gruppo che cercava di passare, portandogli via perfino le scarpe per poi rispedirli oltre il confine.
Violenze che non servono a fermare il flusso degli arrivi. “Questi maltrattamenti inauditi, nonché illegali, non servono a fermare il flusso delle persone in cerca di sicurezza e dignità in Europa - ha aggiunto Nikolina Milić del Belgrade Centre for Human Rights -  Quasi tutti infatti ci hanno detto di non avere nulla da perdere e che tenteranno ancora, per quanto pericoloso possa essere. Bisogna garantire a queste persone un accesso equo ed efficace alle procedure di richiesta di asilo, e le autorità devono indagare sulle denunce di abusi”.
Violenze che non servono a fermare il flusso degli arrivi. “Questi maltrattamenti inauditi, nonché illegali, non servono a fermare il flusso delle persone in cerca di sicurezza e dignità in Europa - ha aggiunto Nikolina Milić del Belgrade Centre for Human Rights -  Quasi tutti infatti ci hanno detto di non avere nulla da perdere e che tenteranno ancora, per quanto pericoloso possa essere. Bisogna garantire a queste persone un accesso equo ed efficace alle procedure di richiesta di asilo, e le autorità devono indagare sulle denunce di abusi”.
In Serbia, a un gruppo di migranti, che aveva con sé un bambino di 2 anni, era stato detto che sarebbero stati accompagnati in un centro di accoglienza profughi. La polizia li ha invece abbandonati in un bosco al confine con la Bulgaria in piena notte con temperature sotto lo zero. Sono sopravvissuti, ma quando li hanno trovati due erano in stato di ipotermia e privi di coscienza.
In Serbia, a un gruppo di migranti, che aveva con sé un bambino di 2 anni, era stato detto che sarebbero stati accompagnati in un centro di accoglienza profughi. La polizia li ha invece abbandonati in un bosco al confine con la Bulgaria in piena notte con temperature sotto lo zero. Sono sopravvissuti, ma quando li hanno trovati due erano in stato di ipotermia e privi di coscienza.
Ancora oggi oltre 1000 migranti, sui 7.800 bloccati in Serbia, non hanno un riparo e hanno passato l’inverno al freddo con temperature fino a meno 20 gradi.  Qui, come in Macedonia, non vi è alcuna garanzia di poter accedere alle procedure di richiesta d’asilo, al contrario, le testimonianze parlano di frequenti casi di deportazioni collettive, illegali secondo il diritto internazionale. 
Ancora oggi oltre 1000 migranti, sui 7.800 bloccati in Serbia, non hanno un riparo e hanno passato l’inverno al freddo con temperature fino a meno 20 gradi.  Qui, come in Macedonia, non vi è alcuna garanzia di poter accedere alle procedure di richiesta d’asilo, al contrario, le testimonianze parlano di frequenti casi di deportazioni collettive, illegali secondo il diritto internazionale. 
Il rapporto dimostra inoltre come le autorità costringano i migranti ad andare da un paese all’altro, senza esaminare caso per caso le richieste come previsto dalla legge, senza fornire assistenza legale e senza alcuna possibilità di appello. Un modus operandi che non solo è illegale, ma anche immorale.
Il rapporto dimostra inoltre come le autorità costringano i migranti ad andare da un paese all’altro, senza esaminare caso per caso le richieste come previsto dalla legge, senza fornire assistenza legale e senza alcuna possibilità di appello. Un modus operandi che non solo è illegale, ma anche immorale.
Oxfam, BCHR e MYLA chiedono con urgenza ai governi di Serbia, Croazia, Ungheria e Bulgaria di cessare immediatamente ogni genere di violazione dei diritti delle persone e di perseguire quanti commettano crimini contro migranti e rifugiati. Si appellano inoltre all’Ue perché siano rispettati i diritti umani e la legge internazionale lungo la rotta balcanica, riassumendo il ruolo di guida morale e legale che le compete.
Oxfam, BCHR e MYLA chiedono con urgenza ai governi di Serbia, Croazia, Ungheria e Bulgaria di cessare immediatamente ogni genere di violazione dei diritti delle persone e di perseguire quanti commettano crimini contro migranti e rifugiati. Si appellano inoltre all’Ue perché siano rispettati i diritti umani e la legge internazionale lungo la rotta balcanica, riassumendo il ruolo di guida morale e legale che le compete.
 Migranti rotta balcanica
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 Migranti rotta balcanica
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 Migranti rotta balcanica
 Migranti rotta balcanica
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 Migranti rotta balcanica
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Violenza sistematica, brutalità e trattamenti illegali. E’ quanto denunciano di subire rifugiati e migranti lungo la rotta balcanica, secondo 'Un “gioco” pericoloso', il nuovo rapporto diffuso da Belgrade Centre for Human Rights (BCHR), Macedonian Young Lawyers Association (MYLA) e Oxfam.
Violenza sistematica, brutalità e trattamenti illegali. E’ quanto denunciano di subire rifugiati e migranti lungo la rotta balcanica, secondo 'Un “gioco” pericoloso', il nuovo rapporto diffuso da Belgrade Centre for Human Rights (BCHR), Macedonian Young Lawyers Association (MYLA) e Oxfam.
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