Il museo archeologico Iran Bastan di Teheran espone nuove meraviglie
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Il museo archeologico Iran Bastan di Teheran espone nuove meraviglie

Il museo archeologico Iran Bastan di Teheran espone nuove meraviglie

di Davood Abbasi
Il Cilindro di Ciro (anche se finto) E’ una copia conforme ma commuove lo stesso stare davanti alla prima dichiarazione dei diritti umani della storia, nella quale Ciro il grande, re dei persiani, dichiara nel lontanissimo 539 a.C., che ognuno e’ libero di professare la propria religione, che uomo e donna sono uguali, che la schiavitu’ e’ abolita, e non esiste razza o etnia superiore. Fu proprio a seguito di questo editto che gli ebrei vennero liberati dalla prigionia dei Babilonesi (sconfitti da Ciro) e riuscirono a ritornare a Gerusalemme, anche se in realta’ la maggiorparte di loro, attratta da Ciro, lo seguì alla corte di Persia; la comunita’ ebraica iraniana di oggi, discende da quelle persone.La versione originale del cilindro, si trova a Londra, ma e’ un’altra cosa assaporare le parole di Ciro nella sua terra d’origine. 
@ Foto: museo archeologico di Teheran  Il Cilindro di Ciro (anche se finto) E’ una copia conforme ma commuove lo stesso stare davanti alla prima dichiarazione dei diritti umani della storia, nella quale Ciro il grande, re dei persiani, dichiara nel lontanissimo 539 a.C., che ognuno e’ libero di professare la propria religione, che uomo e donna sono uguali, che la schiavitu’ e’ abolita, e non esiste razza o etnia superiore. Fu proprio a seguito di questo editto che gli ebrei vennero liberati dalla prigionia dei Babilonesi (sconfitti da Ciro) e riuscirono a ritornare a Gerusalemme, anche se in realta’ la maggiorparte di loro, attratta da Ciro, lo seguì alla corte di Persia; la comunita’ ebraica iraniana di oggi, discende da quelle persone.La versione originale del cilindro, si trova a Londra, ma e’ un’altra cosa assaporare le parole di Ciro nella sua terra d’origine. 
Il museo Iran Bastan di TeheranL’altopiano iranico, ossia il territorio corrispondente all’odierno Iran, secondo alcuni archeologi, sarebbe la patria della religione nell’intera storia umana.In questi giorni saranno esposti al museo archeologico nazionale dell’Iran, ossia l’Iran Bastan (Iran Antico) di Teheran i reperti piu’ antichi inerenti alle statuine di fango e di pietra che nel 10 mila a.C., gli abitanti dei territori dell’odierno Iran avrebbero costruito per usarle come dèi nelle proprie funzioni religiose. di Davood AbbasiConcessa in anteprima all’AGI dal museo archeologico di Teheran 
@ Foto: museo archeologico di Teheran Il museo Iran Bastan di TeheranL’altopiano iranico, ossia il territorio corrispondente all’odierno Iran, secondo alcuni archeologi, sarebbe la patria della religione nell’intera storia umana.In questi giorni saranno esposti al museo archeologico nazionale dell’Iran, ossia l’Iran Bastan (Iran Antico) di Teheran i reperti piu’ antichi inerenti alle statuine di fango e di pietra che nel 10 mila a.C., gli abitanti dei territori dell’odierno Iran avrebbero costruito per usarle come dèi nelle proprie funzioni religiose. di Davood AbbasiConcessa in anteprima all’AGI dal museo archeologico di Teheran 
Il museo Iran Bastan di Teheran.
@  Foto: Davood AbbasiIl museo Iran Bastan di Teheran.
Concessa in anteprima all’AGI dal museo archeologico di TeheranSecondo la spiegazione dei responsabili del museo, queste statuine, che di solito non sono esposte per la loro particolare importanza storica, sono state scoperte negli anni ’70 dagli archeologi canadesi nella Tepe Harsin di Kermanshah, ad ovest della nazione. Insomma, ci sara’ una meraviglia in più da vedere per i turisti che in questa stagione hanno in programma una visita in Iran. Il museo archeologico di Teheran o Iran Bastan (Iran Antico), espone comunque alcune preziosita’ uniche al mondo. Ecco un brevissime ripasso su alcuni pezzi da non perdere. 
@ Foto: museo archeologico di Teheran Concessa in anteprima all’AGI dal museo archeologico di TeheranSecondo la spiegazione dei responsabili del museo, queste statuine, che di solito non sono esposte per la loro particolare importanza storica, sono state scoperte negli anni ’70 dagli archeologi canadesi nella Tepe Harsin di Kermanshah, ad ovest della nazione. Insomma, ci sara’ una meraviglia in più da vedere per i turisti che in questa stagione hanno in programma una visita in Iran. Il museo archeologico di Teheran o Iran Bastan (Iran Antico), espone comunque alcune preziosita’ uniche al mondo. Ecco un brevissime ripasso su alcuni pezzi da non perdere. 
La Venere di SarabSi pensa che sia datata intorno al 9000 a.C. ed e’ stata ritrovata in un villaggio sempre ad ovest dell’Iran, nelle vicinanze dell’odierna citta’ di Kermanshah. E’ indubbiamente la statua di una dea che aveva alcune parti femminili esagerate che volevano rappresentare la fecondità. La Venere si trova al secondo piano dell’edificio. 
@ Foto: museo archeologico di Teheran  La Venere di SarabSi pensa che sia datata intorno al 9000 a.C. ed e’ stata ritrovata in un villaggio sempre ad ovest dell’Iran, nelle vicinanze dell’odierna citta’ di Kermanshah. E’ indubbiamente la statua di una dea che aveva alcune parti femminili esagerate che volevano rappresentare la fecondità. La Venere si trova al secondo piano dell’edificio. 
Il modellino di Tempio Sempre al secondo piano, e’ possibile osservare uno splendido modellino di tempio datato 5500 a.C. e scoperto da un team di archeologi giapponesi guidati dal professor Masuda. A quel tempo, gli iraniani, costruivano prima un mock up per studiare bene gli effetti architettonici, prima di costruire un tempio vero e proprio. 
@ Foto: museo archeologico di Teheran  Il modellino di Tempio Sempre al secondo piano, e’ possibile osservare uno splendido modellino di tempio datato 5500 a.C. e scoperto da un team di archeologi giapponesi guidati dal professor Masuda. A quel tempo, gli iraniani, costruivano prima un mock up per studiare bene gli effetti architettonici, prima di costruire un tempio vero e proprio. 
La Coppa della citta’ BruciataAl primo piano davanti alla “Coppa della citta’ bruciata”, c’e’ sempre folla perche’ si tratta del primo esempio al mondo di animazione. Si tratta di una coppa sulla quale vi sono 5 immagine, una successiva all’altra, di una capra che sta davanti ad una palma, che poi si alza, che poi salta e che infine addenta e mangia la foglia della palma. Mettendosi davanti la coppa e facendola girare, si vedeva la capra saltellare. La Coppa e’ del 3000 a.C. ed e’ stata rinvenuta nella Citta’ Bruciata, sito a sud-est dell’Iran le cui meraviglie dagli anni ’70 ad oggi, sono state riportate alla luce soprattutto grazie alla maestria degli archeologi italiani. 
@ Foto: museo archeologico di Teheran  La Coppa della citta’ BruciataAl primo piano davanti alla “Coppa della citta’ bruciata”, c’e’ sempre folla perche’ si tratta del primo esempio al mondo di animazione. Si tratta di una coppa sulla quale vi sono 5 immagine, una successiva all’altra, di una capra che sta davanti ad una palma, che poi si alza, che poi salta e che infine addenta e mangia la foglia della palma. Mettendosi davanti la coppa e facendola girare, si vedeva la capra saltellare. La Coppa e’ del 3000 a.C. ed e’ stata rinvenuta nella Citta’ Bruciata, sito a sud-est dell’Iran le cui meraviglie dagli anni ’70 ad oggi, sono state riportate alla luce soprattutto grazie alla maestria degli archeologi italiani. 
Il toro di Choga ZanbilIl fantastico toro del 1250 a.C., di costruzione elamita, che riporta le scritte del sovrano Untash Gal che costruì lo Ziggurat di Chogha Zanbil, che oggi e’ il meglio conservato al mondo e si trova in Iran, vicino Susa. Il toro riporta la dichiarazione del re che spiega di aver costruito il tempio di Chogha Zanbil in onore della dea protettrice degli Elamiti, antica civilta’ iranica, ossia la dea Inshushinak.  
@ Foto: museo archeologico di Teheran  Il toro di Choga ZanbilIl fantastico toro del 1250 a.C., di costruzione elamita, che riporta le scritte del sovrano Untash Gal che costruì lo Ziggurat di Chogha Zanbil, che oggi e’ il meglio conservato al mondo e si trova in Iran, vicino Susa. Il toro riporta la dichiarazione del re che spiega di aver costruito il tempio di Chogha Zanbil in onore della dea protettrice degli Elamiti, antica civilta’ iranica, ossia la dea Inshushinak.  
I monili di MarlikRitrovati nell’omonima Tepe, a sud del Mar Caspio, risalgono all’anno 1000 a.C. e richiamano l’attenzione di qualsiasi visitatore per via del loro particolare stile curvilineo. 
@ Foto: museo archeologico di Teheran  I monili di MarlikRitrovati nell’omonima Tepe, a sud del Mar Caspio, risalgono all’anno 1000 a.C. e richiamano l’attenzione di qualsiasi visitatore per via del loro particolare stile curvilineo. 
La statua di Dario il Grande, Faraone d’Egitto“Sono io Dario, il grande Re, il Re dei Re (Shah in Shah), il re di questa grande terra, figlio di Histaspe l’Achemenide. Re Dario ha fatto costruire questa statuta affinche’ i posteri sappiano che quest’uomo persiano ha conquistato questa grande terra, l’Egitto”. Sono le scritte sulla monumentale statua di Dario, che come spiega da solo conquisto’ l’Egitto rendendo se ed i suoi discendenti per oltre un secolo, anche Faraoni del Nilo. 
@ Foto: museo archeologico di Teheran  La statua di Dario il Grande, Faraone d’Egitto“Sono io Dario, il grande Re, il Re dei Re (Shah in Shah), il re di questa grande terra, figlio di Histaspe l’Achemenide. Re Dario ha fatto costruire questa statuta affinche’ i posteri sappiano che quest’uomo persiano ha conquistato questa grande terra, l’Egitto”. Sono le scritte sulla monumentale statua di Dario, che come spiega da solo conquisto’ l’Egitto rendendo se ed i suoi discendenti per oltre un secolo, anche Faraoni del Nilo. 
L’uomo di sale o “Saltman”Un principe vissuto 1800 anni fa della dinastia dei Parti, che andando a caccia in una grotta di sale cade accidentalmente per rimanere quasi intatto fino ai giorni nostri; era biondo, con gli occhi azzurri, alto 175cm, gruppo sanguineo B+; non a caso i Parti erano una delle tribù ariane migrate in Iran. 
@ Foto: museo archeologico di Teheran  L’uomo di sale o “Saltman”Un principe vissuto 1800 anni fa della dinastia dei Parti, che andando a caccia in una grotta di sale cade accidentalmente per rimanere quasi intatto fino ai giorni nostri; era biondo, con gli occhi azzurri, alto 175cm, gruppo sanguineo B+; non a caso i Parti erano una delle tribù ariane migrate in Iran. 
I mosaici romani dei soldati di ValerianoA chi chiede cosa ci fanno dei mosaici romani al museo di Teheran, le guide rispondono che il re sassanide Shapur o Sapore, sconfisse nel 260 d.C. l’imperatore romano Valeriano e lo fece prigioniero insieme a 70 mila dei suoi soldati. A quest’ultimi fece costruire la citta’ di Bishapur, nel sud dell’Iran, in pieno stile romano e con i mosaici. Nella citta’ venne fatto costruire un palazzo pure per Valeriano che visse da re ma in esilio fino alla fine dei suoi giorni, nella citta’ costruita dai suoi soldati. 
@ Foto: museo archeologico di Teheran  I mosaici romani dei soldati di ValerianoA chi chiede cosa ci fanno dei mosaici romani al museo di Teheran, le guide rispondono che il re sassanide Shapur o Sapore, sconfisse nel 260 d.C. l’imperatore romano Valeriano e lo fece prigioniero insieme a 70 mila dei suoi soldati. A quest’ultimi fece costruire la citta’ di Bishapur, nel sud dell’Iran, in pieno stile romano e con i mosaici. Nella citta’ venne fatto costruire un palazzo pure per Valeriano che visse da re ma in esilio fino alla fine dei suoi giorni, nella citta’ costruita dai suoi soldati. 
Il Cilindro di Ciro (anche se finto) E’ una copia conforme ma commuove lo stesso stare davanti alla prima dichiarazione dei diritti umani della storia, nella quale Ciro il grande, re dei persiani, dichiara nel lontanissimo 539 a.C., che ognuno e’ libero di professare la propria religione, che uomo e donna sono uguali, che la schiavitu’ e’ abolita, e non esiste razza o etnia superiore. Fu proprio a seguito di questo editto che gli ebrei vennero liberati dalla prigionia dei Babilonesi (sconfitti da Ciro) e riuscirono a ritornare a Gerusalemme, anche se in realta’ la maggiorparte di loro, attratta da Ciro, lo seguì alla corte di Persia; la comunita’ ebraica iraniana di oggi, discende da quelle persone.La versione originale del cilindro, si trova a Londra, ma e’ un’altra cosa assaporare le parole di Ciro nella sua terra d’origine. 
@ Foto: museo archeologico di Teheran  Il Cilindro di Ciro (anche se finto) E’ una copia conforme ma commuove lo stesso stare davanti alla prima dichiarazione dei diritti umani della storia, nella quale Ciro il grande, re dei persiani, dichiara nel lontanissimo 539 a.C., che ognuno e’ libero di professare la propria religione, che uomo e donna sono uguali, che la schiavitu’ e’ abolita, e non esiste razza o etnia superiore. Fu proprio a seguito di questo editto che gli ebrei vennero liberati dalla prigionia dei Babilonesi (sconfitti da Ciro) e riuscirono a ritornare a Gerusalemme, anche se in realta’ la maggiorparte di loro, attratta da Ciro, lo seguì alla corte di Persia; la comunita’ ebraica iraniana di oggi, discende da quelle persone.La versione originale del cilindro, si trova a Londra, ma e’ un’altra cosa assaporare le parole di Ciro nella sua terra d’origine. 
Il museo Iran Bastan di TeheranL’altopiano iranico, ossia il territorio corrispondente all’odierno Iran, secondo alcuni archeologi, sarebbe la patria della religione nell’intera storia umana.In questi giorni saranno esposti al museo archeologico nazionale dell’Iran, ossia l’Iran Bastan (Iran Antico) di Teheran i reperti piu’ antichi inerenti alle statuine di fango e di pietra che nel 10 mila a.C., gli abitanti dei territori dell’odierno Iran avrebbero costruito per usarle come dèi nelle proprie funzioni religiose. di Davood AbbasiConcessa in anteprima all’AGI dal museo archeologico di Teheran 
@ Foto: museo archeologico di Teheran Il museo Iran Bastan di TeheranL’altopiano iranico, ossia il territorio corrispondente all’odierno Iran, secondo alcuni archeologi, sarebbe la patria della religione nell’intera storia umana.In questi giorni saranno esposti al museo archeologico nazionale dell’Iran, ossia l’Iran Bastan (Iran Antico) di Teheran i reperti piu’ antichi inerenti alle statuine di fango e di pietra che nel 10 mila a.C., gli abitanti dei territori dell’odierno Iran avrebbero costruito per usarle come dèi nelle proprie funzioni religiose. di Davood AbbasiConcessa in anteprima all’AGI dal museo archeologico di Teheran 
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