Storia di Laleh e del miglior gelato italiano in tutto l'Iran
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Storia di Laleh e del miglior gelato italiano in tutto l'Iran

Storia di Laleh e del miglior gelato italiano in tutto l'Iran

di Davood Abbasi
La determinazione e la forza di volontà di Laleh hanno fatto innamorare dell'ran Stefano Tarquinio, che dal 2016 è tornato per altre due volte. La gelateria di Laleh, intanto, battezzata "Elcafe Shiraz", oggi è forse la migliore gelateria italiana dell'Iran, ha oltre 7 mila followers su Instagram ed inizia ad essere famosa in tutta la nazione.  
@ Foto: Davood Abbasi  La determinazione e la forza di volontà di Laleh hanno fatto innamorare dell'ran Stefano Tarquinio, che dal 2016 è tornato per altre due volte. La gelateria di Laleh, intanto, battezzata "Elcafe Shiraz", oggi è forse la migliore gelateria italiana dell'Iran, ha oltre 7 mila followers su Instagram ed inizia ad essere famosa in tutta la nazione.  
"C'era qualcuno, non c'era qualcun altro, oltre al buon Dio non c'era nessun altro". Iniziano così le antiche fiabe persiane, ma questa volta non è una fiaba, è la storia veria di una donna, una delle donne dell'Iran odierno. Quella che oggi è forse la migliore gelateria dell'Iran, non si trova nella moderna Teheran, oggi ferita a morte dopo l'attacco terroristico del 7 giugno. Ma nella più piccola e graziosa Shiraz, nel sud, nota per i giardini incantati ed i suoi poeti; in questa gelateria lavorano sole donne, la direttrice e proprietaria è una donna che ha una storia legata all'Italia e ad un maestro gelataio bolognese.(fotostoria di Davood Abbasi)
@ Foto: Davood Abbasi  "C'era qualcuno, non c'era qualcun altro, oltre al buon Dio non c'era nessun altro". Iniziano così le antiche fiabe persiane, ma questa volta non è una fiaba, è la storia veria di una donna, una delle donne dell'Iran odierno. Quella che oggi è forse la migliore gelateria dell'Iran, non si trova nella moderna Teheran, oggi ferita a morte dopo l'attacco terroristico del 7 giugno. Ma nella più piccola e graziosa Shiraz, nel sud, nota per i giardini incantati ed i suoi poeti; in questa gelateria lavorano sole donne, la direttrice e proprietaria è una donna che ha una storia legata all'Italia e ad un maestro gelataio bolognese.(fotostoria di Davood Abbasi)
È il 2011 e una giovane ragazza di Shiraz, Laleh, parte per Milano per studiare management, a 5.000 km da casa sua. Laleh è nata nel 1979, anno della rivoluzione islamica in Iran, ed è il simbolo di una generazione di giovani iraniani che sceglie l'estero per gli studi universitari. Quattro anni passano presto a Milano ed arriva la laurea; Laleh si sposta a Bologna dove decide di seguire un corso di un mese all'universita' del gelato Carpigiani, dove ha come docente il maestro e chef Stefano Tarquinio.
@ Foto: Davood Abbasi  È il 2011 e una giovane ragazza di Shiraz, Laleh, parte per Milano per studiare management, a 5.000 km da casa sua. Laleh è nata nel 1979, anno della rivoluzione islamica in Iran, ed è il simbolo di una generazione di giovani iraniani che sceglie l'estero per gli studi universitari. Quattro anni passano presto a Milano ed arriva la laurea; Laleh si sposta a Bologna dove decide di seguire un corso di un mese all'universita' del gelato Carpigiani, dove ha come docente il maestro e chef Stefano Tarquinio.
Pochi mesi dopo il ritorno in Iran, chiama il suo maestro per chiedergli aiuto; vuole aprire un negozio a Shiraz, che realizzi gelato in base alla migliore tradizione artigianale italiana e che abbia solo ed unicamente impiegati donna. "Perché solo donne?", chiede il maestro, contattato al telefono in Italia. "Io sono una donna e noi donne ci conosciamo tra di noi. Lo so sin da ora che se saremo solo donne ci saranno anche dei problemi, ma io voglio dare un'opportunità di lavoro alle ragazze della mia città". 
@ Foto: Davood Abbasi  Pochi mesi dopo il ritorno in Iran, chiama il suo maestro per chiedergli aiuto; vuole aprire un negozio a Shiraz, che realizzi gelato in base alla migliore tradizione artigianale italiana e che abbia solo ed unicamente impiegati donna. "Perché solo donne?", chiede il maestro, contattato al telefono in Italia. "Io sono una donna e noi donne ci conosciamo tra di noi. Lo so sin da ora che se saremo solo donne ci saranno anche dei problemi, ma io voglio dare un'opportunità di lavoro alle ragazze della mia città". 
Stefano Tarquinio, intervistato dall'Agi alla fiera internazionale Agro Food di Teheran la settimana scorsa, ha ancora impresse nelle mente quelle parole. "Era il luglio del 2016 e Laleh mi chiese di andare a Shiraz e istruire le ragazze del suo negozio, sia quelle che avrebbero lavorato nel laboratorio, sia le balconiste che dovevano interagire coi clienti. Non ero mai stato in Iran ma quella di Laleh mi sembrava un'opera nobile. Ed allora partii". 
@ Foto: Davood Abbasi Stefano Tarquinio, intervistato dall'Agi alla fiera internazionale Agro Food di Teheran la settimana scorsa, ha ancora impresse nelle mente quelle parole. "Era il luglio del 2016 e Laleh mi chiese di andare a Shiraz e istruire le ragazze del suo negozio, sia quelle che avrebbero lavorato nel laboratorio, sia le balconiste che dovevano interagire coi clienti. Non ero mai stato in Iran ma quella di Laleh mi sembrava un'opera nobile. Ed allora partii". 
Il maestro gelataio romagnolo raggiunge Shiraz, organizza un corso veloce di una settimana per le 12 ragazze di Shiraz (11 impiegate più Laleh) e poi riparte per l'Italia. Laleh, che ha fatto tutto da sola e da sola si occupa di tutto, dall'affitto del locale, all'acquisto dei macchinari, alle faccende burocratiche, dice di non essere mai stata discriminata per il fatto di essere donna e di essere sempre stata rispettata. Tra le 11 ragazze che lavorano da Laleh ci sono donne laureate che non avevano trovato lavoro altrove, ma anche ragazze che sanno leggere e scrivere a malapena, e che non hanno avuto la possibilità di andare all'università. Nella scelta delle sue impiegate, in altre parole, lei ha messo al primo posto, non il curriculum, ma l'umanità delle persone, spiega ancora il suo maestro, Stefano Tarquinio. 
@ Foto: Davood Abbasi  Il maestro gelataio romagnolo raggiunge Shiraz, organizza un corso veloce di una settimana per le 12 ragazze di Shiraz (11 impiegate più Laleh) e poi riparte per l'Italia. Laleh, che ha fatto tutto da sola e da sola si occupa di tutto, dall'affitto del locale, all'acquisto dei macchinari, alle faccende burocratiche, dice di non essere mai stata discriminata per il fatto di essere donna e di essere sempre stata rispettata. Tra le 11 ragazze che lavorano da Laleh ci sono donne laureate che non avevano trovato lavoro altrove, ma anche ragazze che sanno leggere e scrivere a malapena, e che non hanno avuto la possibilità di andare all'università. Nella scelta delle sue impiegate, in altre parole, lei ha messo al primo posto, non il curriculum, ma l'umanità delle persone, spiega ancora il suo maestro, Stefano Tarquinio. 
Nell'agosto 2016, proprio lui torna in Iran per l'inaugurazione del locale: "Io ho avuto per anni una gelateria e non serve chiedere alla gente per capire se il tuo gelato è stato gradito; quando assaggiano il primo boccone, basta guardarli negli occhi e vedere se gli occhi brillano; gli occhi della gente di Shiraz brillavano nel giorno dell'inaugurazione e si vedeva che erano felici e che non avevano mai assaggiato nulla di simile". 
@ Foto: Davood Abbasi Nell'agosto 2016, proprio lui torna in Iran per l'inaugurazione del locale: "Io ho avuto per anni una gelateria e non serve chiedere alla gente per capire se il tuo gelato è stato gradito; quando assaggiano il primo boccone, basta guardarli negli occhi e vedere se gli occhi brillano; gli occhi della gente di Shiraz brillavano nel giorno dell'inaugurazione e si vedeva che erano felici e che non avevano mai assaggiato nulla di simile". 
La determinazione e la forza di volontà di Laleh hanno fatto innamorare dell'ran Stefano Tarquinio, che dal 2016 è tornato per altre due volte. La gelateria di Laleh, intanto, battezzata "Elcafe Shiraz", oggi è forse la migliore gelateria italiana dell'Iran, ha oltre 7 mila followers su Instagram ed inizia ad essere famosa in tutta la nazione.  
@ Foto: Davood Abbasi  La determinazione e la forza di volontà di Laleh hanno fatto innamorare dell'ran Stefano Tarquinio, che dal 2016 è tornato per altre due volte. La gelateria di Laleh, intanto, battezzata "Elcafe Shiraz", oggi è forse la migliore gelateria italiana dell'Iran, ha oltre 7 mila followers su Instagram ed inizia ad essere famosa in tutta la nazione.  
"C'era qualcuno, non c'era qualcun altro, oltre al buon Dio non c'era nessun altro". Iniziano così le antiche fiabe persiane, ma questa volta non è una fiaba, è la storia veria di una donna, una delle donne dell'Iran odierno. Quella che oggi è forse la migliore gelateria dell'Iran, non si trova nella moderna Teheran, oggi ferita a morte dopo l'attacco terroristico del 7 giugno. Ma nella più piccola e graziosa Shiraz, nel sud, nota per i giardini incantati ed i suoi poeti; in questa gelateria lavorano sole donne, la direttrice e proprietaria è una donna che ha una storia legata all'Italia e ad un maestro gelataio bolognese.(fotostoria di Davood Abbasi)
@ Foto: Davood Abbasi  "C'era qualcuno, non c'era qualcun altro, oltre al buon Dio non c'era nessun altro". Iniziano così le antiche fiabe persiane, ma questa volta non è una fiaba, è la storia veria di una donna, una delle donne dell'Iran odierno. Quella che oggi è forse la migliore gelateria dell'Iran, non si trova nella moderna Teheran, oggi ferita a morte dopo l'attacco terroristico del 7 giugno. Ma nella più piccola e graziosa Shiraz, nel sud, nota per i giardini incantati ed i suoi poeti; in questa gelateria lavorano sole donne, la direttrice e proprietaria è una donna che ha una storia legata all'Italia e ad un maestro gelataio bolognese.(fotostoria di Davood Abbasi)
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