Viaggio a Isfahan, la città d'oro e di seta
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Viaggio a Isfahan, la città d'oro e di seta

Viaggio a Isfahan, la città d'oro e di seta

di Davood Abbasi
Sono tantissime le moschee di Isfahan, che conta tra l’altro anche 13 chiese, alcuni templi del fuoco zoroastriani e sinagoghe ebraiche (foto di Davood Abbasi)
Sono tantissime le moschee di Isfahan, che conta tra l’altro anche 13 chiese, alcuni templi del fuoco zoroastriani e sinagoghe ebraiche (foto di Davood Abbasi)
La magia di Isfahan, antica capitale della Persia,  sta anche nei suoi tappeti, di solito con una percentuale molto alta di seta; i motivi sono floreali, oppure sono presi, come per questa immagine, dagli affreschi dei palazzi reali safavidi, del secolo 17esimo (foto di Davood Abbasi)
La magia di Isfahan, antica capitale della Persia,  sta anche nei suoi tappeti, di solito con una percentuale molto alta di seta; i motivi sono floreali, oppure sono presi, come per questa immagine, dagli affreschi dei palazzi reali safavidi, del secolo 17esimo (foto di Davood Abbasi)
I fili di seta colorata vengono annodati con un lavoro certosino dalle tessitrici; la tecnica di realizzazione è il farsibaft, la più fine del mondo, che porta le realizzatrici dei tappeti a lavorare mesi e mesi, per completare un tappeto(foto di Davood Abbasi)
I fili di seta colorata vengono annodati con un lavoro certosino dalle tessitrici; la tecnica di realizzazione è il farsibaft, la più fine del mondo, che porta le realizzatrici dei tappeti a lavorare mesi e mesi, per completare un tappeto(foto di Davood Abbasi)
(foto di Davood Abbasi)
(foto di Davood Abbasi)
Uno dei punti d’incontro per i giovani di Isfahan è il giardino paradisiaco dell’albergo Abbasi. Qui, la bellezza della primavera di Isfahan, si esprime nella maniera più affascinante(foto di Davood Abbasi)
Uno dei punti d’incontro per i giovani di Isfahan è il giardino paradisiaco dell’albergo Abbasi. Qui, la bellezza della primavera di Isfahan, si esprime nella maniera più affascinante(foto di Davood Abbasi)
La cattedrale cristiana di Vank, nel quartiere armeno di nuova Jolfa, è tra i luoghi più visitati della città. La costruzione e’ il migliore esempio al mondo del miscuglio tra l’arte cristiana e quella persiana (foto di Davood Abbasi)
La cattedrale cristiana di Vank, nel quartiere armeno di nuova Jolfa, è tra i luoghi più visitati della città. La costruzione e’ il migliore esempio al mondo del miscuglio tra l’arte cristiana e quella persiana (foto di Davood Abbasi)
L’ingresso della chiesa di Vank di Isfahan ha la struttura persiana islamica ma invece delle piastrelle coi disegni arabeschi, le immagini dell’annunciazione a Maria ed invece dei versetti coranici, i passi della Bibbia in armeno (foto di Davood Abbasi)
L’ingresso della chiesa di Vank di Isfahan ha la struttura persiana islamica ma invece delle piastrelle coi disegni arabeschi, le immagini dell’annunciazione a Maria ed invece dei versetti coranici, i passi della Bibbia in armeno (foto di Davood Abbasi)
La chiesa di Vank di Isfahan è la sede della diocesi dell’Iran meridionale della chiesa armena apostolica, che segue come massimo capo spirituale il vescovo di Echmiadzin, città santa degli armeni (foto di Davood Abbasi)
La chiesa di Vank di Isfahan è la sede della diocesi dell’Iran meridionale della chiesa armena apostolica, che segue come massimo capo spirituale il vescovo di Echmiadzin, città santa degli armeni (foto di Davood Abbasi)
“Il giudizio universale”, realizzato agli inizi del 17esimo secolo dagli artisti armeni di Isfahan, seguendo le tecniche artistiche europee del tempo, è una delle pareti più spettacolari della Chiesa (foto di Davood Abbasi)
“Il giudizio universale”, realizzato agli inizi del 17esimo secolo dagli artisti armeni di Isfahan, seguendo le tecniche artistiche europee del tempo, è una delle pareti più spettacolari della Chiesa (foto di Davood Abbasi)
Gli armeni giunsero a Isfahan tra il 1602 ed il 1604, quando durante le guerre tra persiani ed ottomani, Scià Abbas Safavide, li trasferì a Isfahan, nella sua capitale, per salvarli da un’eventuale strage (foto di Davood Abbasi)
Gli armeni giunsero a Isfahan tra il 1602 ed il 1604, quando durante le guerre tra persiani ed ottomani, Scià Abbas Safavide, li trasferì a Isfahan, nella sua capitale, per salvarli da un’eventuale strage (foto di Davood Abbasi)
A Isfahan loro costruirono la loro cattedrale, quella di Vank, con i campanili che funzionano ancora oggi, e Scià Abbas mandò in loro aiuto i migliori artisti della sua corte (foto di Davood Abbasi)
A Isfahan loro costruirono la loro cattedrale, quella di Vank, con i campanili che funzionano ancora oggi, e Scià Abbas mandò in loro aiuto i migliori artisti della sua corte (foto di Davood Abbasi)
Le sale della preghiera della moschea Jamè Atiq, con i raggi solari, e le colonne dell’anno mille, sono un luogo pieno di spiritualità che suscita l’ammirazione dei visitatori (foto di Davood Abbasi)
Le sale della preghiera della moschea Jamè Atiq, con i raggi solari, e le colonne dell’anno mille, sono un luogo pieno di spiritualità che suscita l’ammirazione dei visitatori (foto di Davood Abbasi)
Entrare nei sogni della Mille e Una Notte ad Isfahan, non è affatto difficile. Nel ristorante Jarchibashi, antico hammam restaurato, la sensazione è di essersi fermati a 4 secoli fa, quando Scià Abbas Safavide dominava sulla Persia (foto di Davood Abbasi)
Entrare nei sogni della Mille e Una Notte ad Isfahan, non è affatto difficile. Nel ristorante Jarchibashi, antico hammam restaurato, la sensazione è di essersi fermati a 4 secoli fa, quando Scià Abbas Safavide dominava sulla Persia (foto di Davood Abbasi)
La piazza Naqsh-e-Jahan (disegno del mondo), la seconda più grande del mondo, è circondata da moschee e palazzi. Nell’immagine la cupola della moschea Shaikh Lutfullah, detta anche moschea della Regina (foto di Davood Abbasi)
La piazza Naqsh-e-Jahan (disegno del mondo), la seconda più grande del mondo, è circondata da moschee e palazzi. Nell’immagine la cupola della moschea Shaikh Lutfullah, detta anche moschea della Regina (foto di Davood Abbasi)
In uno dei pochi giorni di pioggia, la moschea dello Scià, la più impontente di Isfahan, con quattro minareti e l’asse rigirato in direzione della Mecca, mostra la sua cupola in restauro, che svetta sulla piazza dall’alto dei suoi 52 metri d’altezza (foto di Davood Abbasi)
In uno dei pochi giorni di pioggia, la moschea dello Scià, la più impontente di Isfahan, con quattro minareti e l’asse rigirato in direzione della Mecca, mostra la sua cupola in restauro, che svetta sulla piazza dall’alto dei suoi 52 metri d’altezza (foto di Davood Abbasi)
La vasca che sta al mezzo della piazza centrale di Isfahan riflette nelle sue acque i palazzo ed i musei della piazza, amalgamando il blu del cielo, delle cupole e dell’acqua (foto di Davood Abbasi)
La vasca che sta al mezzo della piazza centrale di Isfahan riflette nelle sue acque i palazzo ed i musei della piazza, amalgamando il blu del cielo, delle cupole e dell’acqua (foto di Davood Abbasi)
La mezzaluna sopra le cupole turchine delle moschee e delle madrasa di Isfahan dà al visitatore una sensazione di oriente particolare. La città è considerata la capitale culturale dell’Iran (foto di Davood Abbasi)
La mezzaluna sopra le cupole turchine delle moschee e delle madrasa di Isfahan dà al visitatore una sensazione di oriente particolare. La città è considerata la capitale culturale dell’Iran (foto di Davood Abbasi)
Il ponte delle 33 arcate (Siosè-Pol), venne costruito con questo numero di arcate ricordando gli anni di Cristo, in onore della minoranza armena che per sfuggire alle persecuzioni ottomane venne fatta trasferire dai persiani a Isfahan, agli inizi del 17esimo secolo (foto di Davood Abbasi)
Il ponte delle 33 arcate (Siosè-Pol), venne costruito con questo numero di arcate ricordando gli anni di Cristo, in onore della minoranza armena che per sfuggire alle persecuzioni ottomane venne fatta trasferire dai persiani a Isfahan, agli inizi del 17esimo secolo (foto di Davood Abbasi)
Il Siosè Pol è da sempre un luogo d’incontro per i giovani di Isfahan. Camminando ai lati o sopra il ponte, è facile scorgere tantissime coppiette che passeggiano tenendosi timidamente per mano (foto di Davood Abbasi)
Il Siosè Pol è da sempre un luogo d’incontro per i giovani di Isfahan. Camminando ai lati o sopra il ponte, è facile scorgere tantissime coppiette che passeggiano tenendosi timidamente per mano (foto di Davood Abbasi)
Sotto questa cupola alta 38 metri, appartenente alla moschea dello Scià (detta Imam Khomeini dal 1979), il suono della voce rimbomba per 7 volte, il numero sacro dell’Islam (foto di Davood Abbasi)
Sotto questa cupola alta 38 metri, appartenente alla moschea dello Scià (detta Imam Khomeini dal 1979), il suono della voce rimbomba per 7 volte, il numero sacro dell’Islam (foto di Davood Abbasi)
Il giardino dell’hotel Abbasi di Isfahan, anche di notte, è un posto magico e li vanno a prendere il te o il gelato i personaggi più ricchi ed influenti di Isfahan (foto di Davood Abbasi)
Il giardino dell’hotel Abbasi di Isfahan, anche di notte, è un posto magico e li vanno a prendere il te o il gelato i personaggi più ricchi ed influenti di Isfahan (foto di Davood Abbasi)
Sono tantissime le moschee di Isfahan, che conta tra l’altro anche 13 chiese, alcuni templi del fuoco zoroastriani e sinagoghe ebraiche (foto di Davood Abbasi)
Sono tantissime le moschee di Isfahan, che conta tra l’altro anche 13 chiese, alcuni templi del fuoco zoroastriani e sinagoghe ebraiche (foto di Davood Abbasi)
La magia di Isfahan, antica capitale della Persia,  sta anche nei suoi tappeti, di solito con una percentuale molto alta di seta; i motivi sono floreali, oppure sono presi, come per questa immagine, dagli affreschi dei palazzi reali safavidi, del secolo 17esimo (foto di Davood Abbasi)
La magia di Isfahan, antica capitale della Persia,  sta anche nei suoi tappeti, di solito con una percentuale molto alta di seta; i motivi sono floreali, oppure sono presi, come per questa immagine, dagli affreschi dei palazzi reali safavidi, del secolo 17esimo (foto di Davood Abbasi)
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