Quanto spende davvero l'Italia in ricerca e sviluppo? Di Maio fa confusione sui dati
Secondo il vicepresidente della Camera, un governo M5S punterebbe a raddoppiare gli investimenti in università e ricerca

Ospite di Bersaglio Mobile su La7 lo scorso 19 luglio, il vicepresidente della Camera del M5S, Luigi Di Maio, ha dichiarato: “Il MoVimento 5 Stelle in questi ultimi anni ha cercato di spingere il più possibile sul tema dell’innovazione. L’Italia attualmente investe in istruzione, ricerca e, quindi, innovazione l’1,5% del Pil. Un nostro Governo punterebbe senz’altro a raddoppiare gli investimenti in università e ricerca e quindi sviluppo dell’innovazione e di nuove tecnologie per il nostro Paese. L’idea sarebbe arrivare almeno al 3% del Pil. Stiamo parlando di 12 miliardi. Per intenderci: è quanto ci costano attualmente le pensioni d’oro. E come abbiamo detto e dimostrato varie volte, i soldi, se c’è la volontà, si trovano”.
Siamo andati a verificare le varie informazioni contenute in queste affermazioni.
La spesa dell’Italia in istruzione e ricerca
L’Italia spende per l’istruzione (Education) il 4% del Pil (dati 2015). Peggio di noi nella Ue fanno solo Irlanda (3,7%) e Romania (3,1%), ci pareggia la Bulgaria. Tutti gli altri Stati membri spendono di più, e la media Ue è del 4,9%.
Per l’università (Tertiary Education), in particolare, viene speso lo 0,4% del Pil italiano. Questo ci lascia in penultima posizione in tutta la Ue, davanti al Regno Unito (0,3%) ma lontani dalla media dell’Unione (0,7%).
Per ricerca e sviluppo (R&D), sempre in base ai dati relativi al 2015, l’Italia spende l’1,33% del Pil, con l’obiettivo di raggiungere nel 2016 l’1,53%. Siamo sotto la media Ue (2,03% del Pil) ma lontani dalle ultime posizioni. Peggio dell’Italia fanno infatti Spagna, Grecia, Portogallo, Bulgaria, Romania, Croazia, Cipro, Lussemburgo, Lituania, Lettonia, Malta, Polonia e Slovacchia.
Di questo 1,33%, solo poco più del 40% viene dal governo. Il restante 60% viene da imprese, no profit ed investimenti esteri.
Dunque Di Maio fa un po’ di confusione mettendo insieme istruzione e ricerca. Per la prima la spesa pubblica è significativamente più alta, almeno se consideriamo l’intera categoria istruzione che include anche le scuole primarie e secondarie.
La percentuale da lui citata è invece sostanzialmente corretta se riferita solo ricerca e sviluppo (1,33%), anche sommata alla spesa per università (0,4%). L’1,73% risultante non si discosta molto dall’1,5% citato dal vicepresidente della Camera.
Bisogna però considerare, visto che Di Maio parla di “investimenti” riferiti all’azione del governo, che oltre la metà delle risorse per la ricerca proviene dal settore privato, su cui l’esecutivo può agire solo indirettamente.
Quanto costa raddoppiare?
Di Maio sostiene che per raddoppiare la spesa e arrivare al 3% di Pil basterebbero 12 miliardi.
Il Pil italiano nel 2016, secondo l’Istat, ammontava a 1.672,438 miliardi di euro. Un punto percentuale dunque equivale a 16,72 miliardi.
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Dando per buona la tesi del “raddoppio” avanzata da Di Maio, un aumento di spesa di 1,5 punti percentuali di Pil comporterebbe comunque un maggior esborso per le casse dello Stato di 25 miliardi abbondanti. Più del doppio di quanto previsto dal deputato pentastellato.
ÞCon 12 miliardi il governo potrebbe solamente arrivare a quasi il doppio dell’attuale spesa governativa (che ammonta a poco meno di 15 miliardi, tra università e spesa pubblica per ricerca) che però non permetterebbe di raggiungere il 3% del Pil proposto da Di Maio.
Il paragone con le pensioni d’oro
Il vicepresidente della Camera
del MoVimento 5 Stelle infine sostiene che i 12 miliardi da lui preventivati siano quanto spende l’Italia per le “pensioni d’oro”. Ci eravamo già occupati del tema un anno fa e la cifra è sostanzialmente corretta, se consideriamo la spesa dello Stato per le singole pensioni superiori ai 5 mila euro mensili.
Se poi invece di considerare le singole pensioni considerassimo i singoli pensionati (che infatti talvolta cumulano più di una pensione), quello che lo Stato spende per chi riceve più di 5 mila euro al mese ammonta (dati 2014) a 16,5 miliardi.
Di Maio
Non è ancora abbastanza per finanziare la misura che propone Di Maio ma, considerando che lo Stato Italiano per le pensioni spende complessivamente circa 280 miliardi all’anno, è sicuramente vero che in questa voce di spesa un eventuale governo del M5S potrebbe trovare le risorse necessarie.
eventuale governo del M5S potrebbe trovare le risorse necessarie
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