Intervistato dal Tg1 lo scorso 16 maggio, il presidente del Consiglio uscente Paolo Gentiloni ha sostenuto (min. 2.35) che: “nei primi tre mesi [del 2018 n.d.r.] abbiamo avuto la stessa identica crescita della Germania”.
La crescita nel primo trimestre 2018
Italia
Secondo l’ultima stima preliminare del Pil pubblicata dall’Istat lo scorso 2 maggio e relativa al primo trimestre 2018, da gennaio a marzo inclusi il Prodotto interno lordo italiano - espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010 - è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente.
Si tratta di un risultato analogo a quello del trimestre immediatamente precedente, che conferma la “lieve decelerazione” rispetto alla crescita più marcata registrata nella prima parte del 2017. Il Pil era infatti cresciuto dello 0,5% nel primo trimestre 2017 e dello 0,4% nel secondo e nel terzo.
A che punto siamo, dunque, nella ripresa dopo la crisi? Lo spiega a commento di questi dati la stessa Istat, che scrive: “Con il risultato del primo trimestre la durata dell’attuale fase di espansione dell’economia italiana si estende a 15 trimestri; il livello del Pil risulta ancora inferiore dello 0,9% rispetto al precedente picco del secondo trimestre del 2011 ma superiore del 4,4% rispetto all’inizio della fase di recupero”.
Germania
Vediamo come vanno le cose in Germania. Secondo Destatis, l’istituto di statistica tedesco, la crescita del Pil nel primo trimestre – sempre espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010 – è stata dello 0,3%. Dunque è vero, come afferma Gentiloni, che la crescita economica nei primi tre mesi di Roma e Berlino sia stata identica.
Si tratta però di un dato che, per il Paese centroeuropeo, è stato notato come particolarmente negativo, cosa che non si può dire dell’Italia. La crescita della Germania è la peggiore dal terzo trimestre 2016. È considerata al di sotto delle aspettative dagli osservatori internazionali: una “partenza incespicante” e “un occhio nero”, secondo Carsten Brzeski, capo economista di IGN per la Germania.
Non è comunque ancora preoccupante, dato che – come sostiene anche il ministero dell’Economia tedesco - dipenderebbe da fattori stagionali: l’eccezionale epidemia di influenza, gli scioperi e l’alto numero di giorni festivi in marzo.
Insomma, il pareggio tra Italia e Germania non dovrebbe entusiasmare più di tanto, considerato che dipende da una prestazione scarsa di Berlino, che ci si attende recuperi terreno nei prossimi mesi.
Le previsioni della Commissione europea
Se infatti andiamo a guardare le ultime previsioni economiche della Commissione europea – pubblicate il 3 maggio – la crescita del Pil prevista nel primo trimestre 2018 era dello 0,2% per l’Italia e dello 0,5% per la Germania. Dunque, se noi abbiamo fatto un po’ meglio delle aspettative, Berlino ha fatto peggio.
Sull’intero anno, poi, le previsioni sono decisamente a favore della Germania: a fine 2018 il Pil tedesco dovrebbe essere in crescita del 2,3% e quello italiano dell’1,5%, il dato più basso di tutta l’Unione europea (alla pari col Regno Unito).
Conclusione
Gentiloni ha ragione nel sostenere che nei primi tre mesi del 2018 la crescita del Pil italiana e quella tedesca siano identiche: +0,3%. Tuttavia il dato della Germania è ritenuto al di sotto delle aspettative. Nel corso dell’anno si prevede che Berlino recuperi terreno, andando a chiudere con un Pil in crescita del 2,3%, mentre l’Italia dovrebbe fermarsi al +1,5% (record negativo della Ue). Si tratta quindi di un’affermazione corretta ma meno incoraggiante di quanto possa sembrare a prima vista.
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