In Italia il debito pubblico scende e il Pil cresce? È davvero così?

"Il percorso di risanamento della finanza pubblica è nelle cifre. Il debito ha smesso di salire e ha cominciato pur lentamente a scendere, il Pil ha ripreso a crescere", ha detto l'ex ministro Padoan. Abbiamo verificato

In Italia il debito pubblico scende e il Pil cresce? È davvero così?
 Agf
 Pier Carlo Padoan

Intervistato da Repubblica il primo luglio, l’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha rivendicato i risultati ottenuti del precedente governo e lasciati in eredità a quello attuale. In particolare, Padoan ha dichiarato: "Il percorso di risanamento della finanza pubblica è nelle cifre. Il debito ha smesso di salire e ha cominciato pur lentamente a scendere, il Pil ha ripreso a crescere".

Si tratta di un’affermazione corretta.

Il debito pubblico

Il rapporto debito/Pil – l’indicatore relativo al debito considerato più importante da un punto di vista della stabilità economica e del rispetto dei criteri di Maastricht - è in effetti in leggero calo. 

Eurostat, i cui dati arrivano al quarto trimestre del 2017 incluso, lo certifica: dopo essere arrivato al picco del 134,9% nel secondo trimestre del 2017, il rapporto debito/Pil è diminuito nel terzo trimestre al 134,2% e nel quarto trimestre al 131,8%. Quest’ultimo è il dato più basso dal quarto trimestre 2015.

Banca d’Italia, nel suo bollettino di aprile, oltre a riscontrare questo lieve calo nel 2018, scrive anche: “Il peso del debito […] nell’ultimo triennio è rimasto sostanzialmente stabile”. Dunque Padoan ha ragione.

Quello italiano, in ogni caso, resta il secondo peggior rapporto debito/Pil dell’Unione europea. Peggio di noi fa soltanto la Grecia, col 178,6% nel quarto trimestre 2017.

Se però guardiamo al debito in valore assoluto, non è vero che questo sia in calo, anzi. Secondo l’ultima rilevazione di Banca d’Italia  ad aprile – ultimo dato disponibile – il debito pubblico italiano è arrivato al nuovo record di 2.312 miliardi di euro.

Dopo aver toccato quota 2.308 miliardi nel luglio 2017, secondo Bankitalia il debito pubblico italiano non era più tornato sopra quella asticella, fino appunto allo scorso aprile. Bisogna però sottolineare due cose: che i dati relativi al 2018 forniti da Palazzo Koch sono provvisori, e dunque è possibile che vengano rivisti nel prossimo futuro, e che il valore del debito in valore assoluto è di per sé poco significativo.

Il Pil

Per quanto riguarda l’andamento del Prodotto interno lordo, è vero che l’Italia sia tornata a crescere. Dopo aver avuto  segno negativo nel 2012 (-2,8%) e nel 2013 (-1,7%), il Pil è tornato in positivo a partire dal 2014 (+0,1%).

Negli anni successivi la crescita si è consolidata, con un aumento del Pil all’1% nel 2015 e allo 0,9% nel 2016. Nel 2017 è arrivato all’1,5% e, secondo le stime, nel 2018 dovrebbe confermarsi la stessa percentuale. Questa è la crescita più alta dal 2010, quando il Pil aumentò dell’1,7% (ma bisogna considerare che arrivava dopo il drammatico -5,5% del 2009).

Secondo le previsioni economiche di primavera 2018 della Commissione europea, la crescita dovrebbe però rallentare nel 2019, calando all’1,2%.

Anche in questo caso, il confronto europeo è piuttosto negativo. Pur con un aumento del Pil dell’1,5%, nel 2018 l’Italia sarebbe comunque ultima per crescita nell’Unione europea insieme al Regno Unito. I Pil degli altri Paesi crescono tutti di più, spesso con percentuali superiori al 2% se non al 3%.

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Conclusioni

Padoan ha sostanzialmente ragione. Il debito pubblico italiano in rapporto al Pil è considerato stabile nell’ultimo triennio e in lieve calo per quanto riguarda gli ultimi mesi (anche se in valore assoluto continua ad aumentare). Il Pil quest’anno dovrebbe poi crescere dell’1,5%, la stessa percentuale dell’anno scorso.

Nonostante questo l’Italia rimane ultima nella Ue per crescita, alla pari col Regno Unito, e penultima per rapporto debito/Pil davanti alla Grecia.

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Vero
Il percorso di risanamento della finanza pubblica è nelle cifre. Il debito ha smesso di salire e ha cominciato pur lentamente a scendere, il Pil ha ripreso a crescere
Intervista a Repubblica
domenica 1 luglio 2018

 

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