A proposito della decisione dell’assemblea della Lega Serie A di cedere i diritti tv internazionali a livello globale del campionato di Serie A per il triennio 2018-21 a Img, per un costo di 371 milioni di euro a stagione, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha avuto parole molto critiche.
De Laurentiis, in un’intervista di Repubblica del 10 ottobre, ha infatti affermato: “Questi 350 milioni ci portano verso un baratro perché il gap con i vari campionati stranieri aumenterà a dismisura”.
Di cosa parla De Laurentiis
Il presidente del Napoli sembra riferirsi al futuro, e cioè che l’accordo appena siglato metta la Serie A su una china pericolosa. Non ci esprimiamo sulle previsioni, ma vediamo se l’accordo ha già aumentato o diminuito il gap con gli altri campionati stranieri.
De Laurentiis parla di 350 milioni di euro, che sarebbe appunto il corrispettivo annuale per la cessione a Img dei diritti tv esteri della Serie A. In realtà la cifra è di 371 milioni di euro: 340 milioni di euro a stagiona a cui vanno sommati i 12 milioni del betting, garantiti sempre da Img, i 4 milioni di Rai International, i 7 milioni di fornitura del segnale e gli 8 per la promozione del campionato.
Si vanno poi ad aggiungere ai 371 milioni di euro i diritti esteri per la Coppa Italia e la Supercoppa italiana, che nel triennio 2015-2018 hanno portato nelle casse della Lega 26 milioni all’anno e che si è deciso di scorporare e vendere in un secondo momento.
Ma limitandoci alla sola Serie A, l’accordo con Img per il triennio 2018-2021 rappresenta un aumento significativo rispetto al triennio precedente, quando l’accordo era stato trovato sulla cifra di 191 milioni all’anno. Si tratta quindi di un aumento del 94,24%.
Il confronto coi campionati esteri
Premier League
La Premier League inglese fa la parte del leone, con 3 miliardi di sterline (circa 3,350 miliardi di euro) nel triennio 2016-2019 per i diritti tv esteri. Si tratta di 1,115 miliardi di euro l’anno.
Nel triennio precedente – 2013-2016 – erano stati ottenuti 2,23 miliardi di sterline (cioè circa 2,5 miliardi di euro) per la concessione dei diritti tv esteri: poco meno di 830 milioni di euro l’anno.
Rispetto alla massima serie inglese insomma il gap della Serie A italiana è aumentato notevolmente: nel triennio 2016-2019 i club inglesi si spartiranno ogni anno un’extra di 280 milioni di euro rispetto al triennio precedente, mentre i club italiani nel triennio 2018-2021 avranno da dividersi un’extra (sempre rispetto al triennio precedente) di 180 milioni di euro.
Dunque il divario, nonostante il quasi raddoppio del compenso per i diritti tv esteri della Serie A, è aumentato di 100 milioni di euro all’anno.
Liga
La Liga spagnola per il triennio 2016-2019 ha ottenuto per i diritti tv esteri 636 milioni di euro all’anno (615, considerato che 21 sono per la Copa del Rey). L’aumento rispetto al periodo 2014-2015 è notevole: allora i diritti tv esteri avevano fruttato “solo” 230 milioni di euro l’anno.
Dunque il balzo in avanti è ancora più significativo in Spagna che in Inghilterra: +385 milioni di euro all’anno da spartirsi tra i club spagnoli, contro i +280 dei club inglesi e i +180 di quelli italiani.
Bundesliga
La massima serie del campionato tedesco resta dietro l’Italia in quanto a compensi per i diritti tv internazionali: 240 milioni di euro all’anno attualmente.
Nel periodo precedente – 2012-215 – erano significativamente di meno: appena 70 milioni di euro all’anno.
Dunque il miglioramento è di 170 milioni di euro ogni stagione. Poco meno dei 180 milioni extra che si potrà spartire la Serie A nel prossimo triennio.
Ligue 1
Fanalino di coda nei grandi Paesi europei arriva la Francia, con circa 80 milioni di euro all’anno per i diritti tv esteri della Ligue 1 nel periodo 2018-2024. In precedenza erano 32 milioni di euro all’anno.
Anche in questo caso, come per la Bundesliga, il gap con l’Italia aumenta a vantaggio di quest’ultima, i cui club possono spartirsi un’extra di 180 milioni di euro all’anno, contro l’extra di 48 milioni dei cugini francesi.
Conclusione
De Laurentiis ha dunque solo parzialmente ragione. Il gap della Serie A aumenta con la Premier League e la Liga spagnola a suo svantaggio, e con Bundesliga (di poco) e Ligue 1 a suo vantaggio.
Sembra in generale che il mercato sia in espansione, e che l’aumento dei compensi sia proporzionale alla forza delle varie leghe nazionali. Insomma, tutti si espandono ma chi è già in posizione di forza si espande a un ritmo superiore rispetto agli inseguitori e il gap aumenta.
Fa eccezione a questa regola la Liga spagnola che, pur essendo seconda in quanto a posizione di partenza sul mercato, ottiene l’aumento più significativo, anche se i numeri della Premier League sono ancora lontani.
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