Intervistato da Lilli Gruber su La7, l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha sottolineato la necessità per l’Italia di fare fronte comune coi Paesi mediterranei sulle questioni economiche, per evitare che passi la linea voluta dal nord Europa, a suo parere potenzialmente dannosa per gli interessi italiani. A corredo di questo ragionamento ha poi affermato (min. -32.00): “Una volta uscito il Regno Unito dall’Ue, i Paesi mediterranei saranno il 51% dell’economia dell’Unione”.
Si tratta di un’affermazione imprecisa.
I Paesi mediterranei
Più che i Paesi Ue che geograficamente si affacciano sul Mediterraneo, prendiamo in considerazione quei Paesi che vengono di solito ritenuti parte del “blocco Sud” dell’Unione europea e che hanno spesso fatto fronte comune sulle questioni economiche: Spagna, Portogallo, Francia, Italia, Grecia, Cipro e Malta.
Lasciamo dunque fuori Slovenia e Croazia, che pure affacciano sul Mediterraneo ma sono culturalmente e storicamente più legate al centro-est Europa (e la loro economia del resto ha dimensioni tali da non risultare determinante ai fini dell’analisi).
Il criterio del Pil
Per calcolare le dimensioni dell’economia dei vari Paesi guardiamo al Pil (Prodotto interno lordo), cioè al valore in euro di tutti i beni e i servizi prodotti nel corso di un determinato anno.
Il Pil dell’intera Unione europea, senza il Regno Unito – a prezzi di mercato, nel 2017 – ammonta, secondo Eurostat a 13.005,72 miliardi di euro.
Il 51% di questa cifra equivale a 6.632,91 miliardi di euro. Vediamo se sommando il Pil dei vari Paesi presi in considerazione si arriva a questa cifra.
Il totale dei Pil dei vari Paesi mediterranei, sempre a prezzi di mercato e riferiti al 2017, ammonta a 5.573,449 miliardi di euro. Cioè al 42,85% del Pil dell’Unione europea. Siamo abbastanza lontani – poco più di 8 punti percentuali in meno - dalla percentuale indicata da Gentiloni. E soprattutto siamo lontani dalla soglia “psicologica” del 50 per cento che sarebbe superata secondo l’ex presidente del Consiglio.
Anche sommando i Pil di Croazia (48,67 miliardi €) e Slovenia (43,28 miliardi €) i conti non tornano. Il totale dei Pil dei Paesi mediterranei salirebbe infatti a 5.665,394 miliardi di euro, e arriverebbe così al 43,56% del Pil dell’Unione europea.
La popolazione
Possiamo dire comunque che sarebbe stato strano se i Paesi mediterranei avessero davvero totalizzato il 51% del Pil dell’Unione europea, incrociando il dato economico con quello demografico.
Nell’Ue – senza il Regno Unito – vivono infatti 445.714.098 persone e nei Paesi mediterranei sopra citati (senza Slovenia e Croazia) ne vivono 196.499.417, cioè il 44% (i dati sono aggiornati al primo gennaio 2017).
Dunque nei Paesi dove abita il 44% della popolazione europea si produce poco meno del 43% del Pil europeo (contando anche Slovenia e Croazia si arriva al 45,5% della popolazione europea, a fronte del 43,6% del Pil europeo).
Conclusione
Gentiloni fa un’affermazione imprecisa. I Paesi mediterranei dell’Unione europea, al netto del Regno Unito, non arrivano infatti a contare per il 51% del Pil, ma per il 43% scarso (43,5% contando anche Slovenia e Croazia).
Questo dato è sostanzialmente in linea con la percentuale della popolazione europea che abita in questi Stati.
Se avete delle frasi o dei discorsi che volete sottoporre al nostro fact-checking, scrivete a dir@agi.it