Pyongyang non ha gradito lo stop di Trump al viaggio di Pompeo

La missione del segretario di Stato Usa è stata cancellata venerdì. Per Kim, Washington fa il "doppio gioco"

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Afp 
 Nord Corea Kim Jong-Un - afp

È arrivata, seppur indiretta, la reazione della Corea del Nord alla decisione di Donald Trump di cancellare la missione a Pyongyang del suo segretario di Stato, Mike Pompeo. Sul principale quotidiano nordcoreano è uscito un articolo che accusa gli Stati Uniti di fare il "doppio gioco", preparando un'invasione del Paese asiatico mentre persegue la via del dialogo "con il sorriso sulla faccia".

Sul giornale dei Lavoratori del Partito della Corea si riferisce di presunti movimenti di truppe americane nella regione, parlando di "unità speciali" volate di recente nelle Filippine. Si tratterebbe di esercitazioni per simulare "infiltrazioni a Pyongyang". Inoltre, il sottomarino nucleare Uss Michigan avrebbe trasferito "Berretti Verdi, militari della Delta Force e unità speciali" da Okinawa alla base navale di Jinhae, in Corea del Sud alla fine di luglio/inizio di agosto. Tutte iniziative definite da Pyongyang "estremamente provocatorie e pericolose" perché potrebbero far deragliare il dialogo tra i due Paesi. 

La replica degli Usa: "Operazioni di routine"

Il colonnello americano, John Hutcheson ha risposto, sottolineando che "gli aerei Usa volano regolarmente dal Giappone alle Filippine e altre nazioni della regione per una varietà di ragioni di addestramento e operative. Quindi l'idea che ogni singolo volo sia legato alla Corea del Nord è un po' inverosimile". Venerdì scorso il presidente degli Stati Uniti aveva deciso di annullare il viaggio di Pompeo, previsto per questa settimana, giudicando insufficienti i progressi nella denuclearizzazione della penisola coreana.

Seul chiede di mantenere il dialogo aperto

Nella giornata di sabato il ministro degli Esteri sudcoreano, Kang Kyung-wha aveva contattato Pompeo per discutere della cancellazione della visita, sottolineando l'importanza di mantenere un dialogo aperto con il regime di Kim Jong-un. Il capo della diplomazia di Seul e il suo omologo americano, si legge in una nota del dicastero di Seul, hanno ribadito la loro "forte volontà" di progressi verso una pace duratura nella penisola coreana, dopo la distensione avviata quest'anno dal presidente sudcoreano, Moon Jae-in. 

 



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