Il "demone" del virus fa 106 morti. Corsa contro il tempo per il vaccino
Sono ormai 4.000 i contagiati, mentre si registra un primo caso in Germania e un quarto, definito "grave", in Francia. L'Italia pensa al rimpatrio per via aerea dei propri cittadini rimasti a Wuhan, la città epicentro dell'epidemia di coronavirus

Coronavirus
Il "demone" del coronavirus ha fatto finora 106 morti e provocato 4.000 contagi, spingendo la comunità degli scienziati a una gara per la realizzazione di un vaccino. "Il virus è un demonio e non possiamo lasciare che il demonio si nasconda", ha detto il presidente cinese, Xi Jinping, durante un incontro a Pechino con il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, promettendo una politica "aperta, trasparente e responsabile" nella pubblicazione delle informazioni, sia all'interno che rispetto agli altri Paesi.
Anche l'Italia pensa a un rimpatrio per via aerea
L'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha detto Ghebreyesus, ha fiducia nella capacità della Cina di sconfiggere il virus, e sta studiando "possibili alternative" alle evacuazioni che vari Paesi stanno mettendo a punto per riportare a casa i connazionali rimasti a Wuhan, la città da cui si è diffuso il virus, dalla settimana scorsa sottoposta a cordone sanitario. Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, Gran Bretagna, Francia - che ha confermato la partenza, domani, di un volo diretto in Cina - Germania e Spagna stanno prendendo in considerazione l'ipotesi.
Anche l'Italia sta pensando al ritorno via aerea dei connazionali rimasti a Wuhan, secondo quanto dichiarato a "Uno Mattina" dal direttore dell'Unità di Crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia, che definisce "complessa" l'attuazione del rimpatrio "su base volontaria", confermando che il Ministero degli Esteri "si sta attivando per farlo il prima possibile". Due aerei rimpatrieranno 350 cittadini europei da Wuhan, ha fatto sapere la Commissione europea precisando che a bordo del primo aereo ci saranno 250 francesi, a bordo del secondo altri 100 cittadini europei.
Anche Hong Kong taglia i collegamenti
A Hong Kong, invece, la capo esecutivo Carrie Lam, si è presentata in conferenza stampa con la mascherina sul volto e ha annunciato forti restrizioni ai collegamenti con la Cina: chiusura delle tratte ferroviarie e dei traghetti, dimezzamento dei voli da e per il Paese, riduzione del servizio di autobus a lunga percorrenza, e sospensione dei programmi di turismo individuale, una mossa che dimezzerà il flusso di cittadini cinesi nell'ex colonia britannica.
Il virus, intanto, continua a spaventare i mercati, e l'Opec, che pensa di estendere i tagli alla produzione di greggio fino a giugno prossimo sui timori di una ridotta domanda dalla Cina. La tensione è salita ancora oggi, dopo il primo caso accertato in Germania, il quarto "grave" in Francia e il primo caso confermato di un paziente, in Giappone, che non era mai stato a Wuhan: si tratta di un sessantenne autista di autobus che nelle scorse settimane aveva accompagnato turisti provenienti dalla città della Cina interna.
La corsa al vaccino contro che ha prodotto oltre 4.600 casi accertati e 106 morti in Cina vede in gara, ufficialmente, anche gli Stati Uniti, ma da Hong Kong il direttore del dipartimento di Malattie Infettive della Hong Kong University, Yuen Kwok-yung, ha dichiarato al South China Morning Post che "ci vorrà molto tempo per testarlo sugli animali". Il vaccino è già pronto, ha detto, ma l'attesa non sarà breve: lo scienziato ha citato mesi di test sugli animali a cui seguirà almeno un altro anno di test clinici sugli umani prima che possa essere commercializzato.