Sono 25 i nuovi morti causati dal misterioso nuovo coronavirus della polmonite, nella provincia cinese dell'Hubei. E adesso il bilancio totale è salito a 132 vittime. Secondo l'ultimo bollettino fornito dalle autorità locali, sono state registrati anche 840 nuovi contagi. Sono ormai quasi 6 mila le persone contagiate in Cina, più di quelli che nell'epidemia del 2002-2003 rimasero contagiati dalla Sars, e oltre 9 mila casi sospetti di contagio sono ancora in attesa di un risultato.
La situazione è ancora "cupa e complicata", ha dichiarato il presidente cinese, Xi Jinping, ripreso dai media statali cinesi, in un messaggio in cui ha sottolineato l'allineamento al Partito Comunista Cinese delle Forze Armate cinesi "per combattere duramente e sostenere attivamente la prevenzione e il controllo" dell'epidemia. Nel messaggio, Xi ha chiesto agli ospedali militari di fare del loro meglio per accogliere tutti i pazienti e ha sollecitato l'intensificazione della ricerca scientifica contro il nuovo coronavirus.
Dopo il primo caso in Germania e il quarto, definito "grave", registrato in Francia, è stato riscontrato un primo caso negli Emirati arabi uniti (Eau): il paziente è stato individuato in una famiglia proveniente da Wuhan, la città cinese epicentro del misterioso morbo. Si tratta del primo caso in Medio Oriente. Secondo il ministero della Salute, citato dall'agenzia di stampa locale Wam, "le condizioni del paziente sono stabili e sotto controllo medico".
La Casa Bianca ha fatto sapere alle compagnie aeree che sta valutando la sospensione di tutti i voli tra gli Usa e la Cina. Lo riportano i media statunitensi, citando fonti informate. La British Airways ha annunciato la sospensione immediata di tutti i suoi voli verso la Cina. L'indonesiana Lion Air, il maggiore operatore nel sud-est asiatico per dimensioni di flotta, adotterà la stessa misura a partire dal 1 febbraio.
Australiani in quarantena nell'isola di Christmas
Gli australiani evacuati dalla Cina, in fuga dalle terre dove si sta diffondendo il nuovo coronavirus, saranno invece trasportati nell'isola di Christmas, un atollo del Pacifico centrale, perché trascorrano lì un periodo di quarantena, ha reso noto il premier australiano, Scott Morrison, precisando che sarà data priorità agli anziani e ai bambini. È atterrato intanto a Tokyo l'aereo che ha riportato in patria circa 200 giapponesi portati via da Wuhan, mentre anche la Malesia ha annunciato un possibile rimpatrio dei connazionali.
E il contagio continua a spaventare i mercati. Alla riapertura delle contrattazioni, dopo la pausa per il Capodanno lunare, l'Hang Seng, il principale indice per la borsa di Hong Kong ha chiuso in calo del 2,82%. Le borse cinesi sono ancora chiuse per le festività. Toyota, che doveva riaprire oggi gli stabilimenti in Cina, li manterrà chiusi fino almeno al 9 febbraio. Starbucks ha invece abbassato le saracinesche di metà dei suoi locali nell'ex Celeste Impero.
Domani il volo per rimpatriare gli italiani
L'Unità di Crisi della Farnesina, in stretto coordinamento con il Ministero della Difesa, il Ministero della Sanità e l'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive "Lazzaro Spallanzani", sta organizzando un volo operato dal Comando Operativo di Vertice Interforze, per rimpatriare i cittadini italiani bloccati a Wuhan.
Il velivolo, previsto in partenza dall'Italia domani una volta acquisite le necessarie autorizzazioni da parte cinese, raggiungerà direttamente l'aeroporto di Wuhan con a bordo personale medico specializzato, infermieri e adeguato equipaggiamento sanitario per garantire un trasporto sicuro. All'arrivo in Italia i connazionali seguiranno un protocollo sanitario definito dal Ministero della Salute.
Creata una copia del coronavirus
In Australia, gli scienziati sono riusciti a fare una copia del coronavirus apparso a dicembre in Cina: è un primo passo - hanno detto - nella lotta contro l'epidemia di polmonite virale che ha giù causato 131 morti in Cina.
Il Doherty Institute di Melbourne ha annunciato di essere riuscito a creare un nuovo coronavirus dal campione ottenuto da un paziente infetto, per la prima volta fuori dalla Cina. "Ottenere il vero virus significa che ora abbiamo la capacità di convalidare e verificare tutti i nostri test e di confrontare reazioni e sensibilità", ha spiegato uno dei direttori del laboratorio, Julian Druce. "È essenziale per la diagnosi".
La Cina è riuscita rapidamente a sequenziare il genoma di questo nuovo coronavirus e a pubblicare i risultati, consentendo agli scienziati di tutto il mondo di sviluppare nuovi strumenti diagnostici. Tuttavia, la Cina non ha condiviso il virus con i laboratori di tutto il mondo, cosa che l'istituto australiano farà ora, attraverso l'Organizzazione mondiale della sanità.
Il consolato generale russo a Guangzhou ha annunciato che Russia e Cina stanno lavorando insieme a un vaccino, sottolineando che Pechino ha "condiviso il genoma del coronavirus con scienziati" russi che hanno così potuto "creare rapidamente test espressi per individuarlo negli esseri umani nel giro di due ore". "Ora gli specialisti russi e cinesi stanno lavorando a un vaccino", ha riferito il consolato.