Studenti di diversi istituti superiori, che ballano coreografie piuttosto sexy in abiti succinti, stanno invadendo il web russo, tanto che alcuni media hanno addirittura parlato di una sorta di "flash mob nazionale".
A creare il fenomeno è stato il recente video, diventato virale, di un gruppo di alunni maschi dell’Istituto di aviazione civile di Ulyanovsk, la città natale di Lenin sul Volga, che si scatenano in una coreografia in short, cappelli da poliziotto e fasce di pelle, sulle note di ‘Staisfaction’ di Benny Benssi. Il filmato ha fatto scandalo per alcuni atteggiamenti omosessuali tra i giovani. Dopo che il video ha ottenuto risonanza nazionale, l’amministrazione della scuola, l’Agenzia federale per il Trasporto e l’Ufficio del procuratore hanno promesso di prendere misure disciplinari.
Il rettore dell’Istituto ha paragonato l’iniziativa goliardica dei ragazzi al famigerato concerto delle Pussy Riot nella cattedrale ortodossa del Cristo Salvatore a Mosca, costato il carcere al gruppo di femministe punk nel 2012. A detta del responsabile scolastico, “l’Istituto di aviazione civile di Ulyanovsk è una cattedrale della scienza, che dà ai giovani una via per il loro futuro”.
Il governatore della regione ha chiesto “punizioni adeguate”, ma ha invitato a non espellere i giovani dalla scuola, perché “non aumenterebbe il loro patriottismo”. Nonostante la dura reazione suscitata dal video di Ulyanovsk, molti altri studenti un po’ per spirito di emulazione, un po’ per solidarietà si sono cimentati in imprese simili, puntualmente postate in rete.
Così è stata la volta dell’Istituto tecnico agrario di Ryazanovo, vicino a Ulyanovsk; poi dei giovani dell’Accademia della Protezione civile russa e dell’Istituto dei vigili del fuoco degli Urali, che ballano in short e con le magliette ufficiali della Protezione civile. Un video simile è stato postato dai cadetti della scuola 4 della città di Kovrov, nella regione di Vladimir, ma rimosso poco dopo, come riporta il sito Uralpressa.ru. Sul web è apparsa anche una versione femminile della clip, filmata dalle studentesse della scuola tecnica agraria sempre di Ryazanovo.
All’appello si sono poi aggiunti anche degli studenti di Kazan, in Tatarstan. In tutti i video gli ‘attori’ cercano di nascondere il volto per evitare di essere riconosciuti e incorrere in sanzioni disciplinari.