Roma - Una polmonite potrebbe costare a Hillary Clinton la Casa Bianca. Il suo svenimento, ripreso con uno smartphone, e' stato interpretato come un segnale di debolezza, fragilita', stanchezza, proprio come accadde 56 anni fa a Richard Nixon. Il suo pallore, la sudorazione, le occhiaie, durante il celebre dibattito tv con John Fitzgerald Kennedy, lo fecero crollare agli occhi dell'opinione pubblica. Nixon si stava riprendendo da un'infezione da stafilococco, contratta durante un ricovero in ospedale di 12 giorni per un intervento al ginocchio. Secondo lo storico W.J. Rorabaugh, Nixon, prima del dibattito tv, si chiuse nella sua stanza d'albergo a studiare e non volle incontrare nessuno del suo staff. Scendendo dall'auto, davanti allo studio della Cbs a Chicago, urto' con il ginocchio operato contro la portiera. Fu il suo aspetto sofferente a trasmettere nelle case di 70 milioni di americani quell'immagine di debolezza che non si addice a un comandante in capo. Lo stesso destino che sembra stia vivendo oggi la Clinton, in un'epoca in cui tutto ruota attorno all'immagine, nel bene e nel male. (AGI)