Cleveland - Ha preso il via tra contestazioni e proteste in una blindatissima Cleveland la convention repubblicana di quattro giorni che culminerà nel conferimento a Donald Trump della nomination per le presidenziali Usa dell'8 novembre. "Proclamo aperti i lavori della convention", ha annunciato Reince Priebus, capo del Comitato Nazionale del Grand Old Party, davanti ai 2.472 delegati. Quindi ha chiesto a tutti i presenti un minuto di silenzio in memoria dei tre poliziotti assassinati a Baton Rouge, in Louisiana, e per i cinque uccisi in analoghe circostanze l'8 luglio scorso a Dallas, in Texas.
Mentre fuori dallo stadio hanno sfilato pacificamente sia sostenitori e sia oppositori del miliardario americano, all'interno della Quicken Loans Arena, delegati repubblicani del movimento "Never Trump" guidati dal senatore dello Utah Mike Lee, hanno scatenato il caos, reclamando a suon di urla una votazione nominale con l'obiettivo di forzare "una clausola di coscienza" per svincolare i delegati rispetto all'appoggio a Trump. Nove stati hanno richiesto una votazione per appello nominale ma tre hanno poi fatto marcia indietro, ha spiegato sul podio della convention Steve Womack, deputato repubblicano dell'Arkansas. La presidenza del partito ha dunque "ritenuto insufficiente - ha sentenziato Womack - il supporto per far passare questa richiesta". I delegati della Republican National Convention hanno cosi' ratificato la piattaforma 2016 tra le reticenze di alcuni che dalla platea continuavano a gridare "no". Trump, a sorpresa, ha scelto di salire sul palco gia' nella prima serata per presentare l'atteso discorso della moglie Melania, ex modella di origini slovene piu' giovane di 24 anni rispetto al discusso magnate. . La consuetudine prevede che il candidato Gop arrivi alla convention solo per il discorso di accettazione della nominationa del partito, previsto per giovedì. (AGI)