Washington - A poche ore dalle primarie democratiche in Oregon e Kentukcy, Stato per lei ostico dove ha maggiori chance di vincere ancora una volta il rivale Bernie Sanders, Hillary Clinton cala l'asso Bill. Il marito, ancora molto popolare negli Usa, ha annunciato che se sara' eletta presidente non fara' parte formalmente della sua amministrazione con un incarico governativo ma non si limitera' ad essere il primo "first gentleman" alla Casa Bianca. Avra' "un incarico per rivitalizzare l'economia" Usa. " "Voglio che mi aiuti a riportarci a quel tipo di economia che funzionava per tutti negli anni '90 (in cui dal 1993 al 2001 Bill fu il 42esimo presidente degli Stati Uniti). Ho gia' detto a mio marito che se saro' cosi' fortunata da essere presidente e lui sara il 'first gentleman' mi aspetto che lavori ...che facci aumentare i redditi", ha dichiarato l'ex first lady. Indubbiamente l'economia americana negli 8 anni di Clinton, grazie anche ad una congiuntura positiva, viaggiava a livelli stratosferici: disoccupazione al minimo e lascio' un attivo di bilancio di 1.000 miliardi di dollari, dissipato dal suo successore, George W. Bush. I critici ricordano pero' che sotto la sua amministrazione (nel 1999) vennero pose le basi per la futura crisi economica scoppiata nel 2007: su suggerimento del ministro dell'Economia Robert Rubin e del capo del consiglio economico della Casa Bianca, Lawrence Summers, venne abolito il Glass-Steagall Act, la legge bancaria varata nel 1933 dopo la grande depressione, che separava nettamente le attivita' delle banche d'affari da quelle commerciali. Senza la sua abolizione le attivita' sui collaterali di Lehman Brothers e degli altri colossi di Wall Street non sarebbero stati possibili. Comunque a prescindere dal risultato di oggi, dove pesa il suo non essere amata dalla 'working class' e la sua ostilita' all'industria del carbone - centrale in Kentucky - contro cui si e' espressa piu' volte, Clinton si trova a soli 140 delegati dalla quota magica di 2.383 che le assegnerebbe automaticamente la nomination. Sul fronte repubblicano continua la serie di dichiarazioni sopra le righe cui il candidato "presunto" ("presuntuoso" secondo un joke azzeccato di Hillary tra "presumptive" e "presumptuos") Donald Trump ci ha abituato. E lo ha fatto tornando a sventolare la - efficacissima - paura degli immigrati. Dopo il tanto evocato muro con il Messico l'ormai solo candidato repubblicano lancia l'allarme per un nuovo 11 settembre a opera dei profughi in arrivo. "Il nostro Paese ha gia' abbastanza difficolta' in questo momento senza l'arrivo in massa dei siriani", ha sostenuto il magnate newyorkese aggiungendo che "accadranno brutte cose, un sacco di brutte cose". "Ci saranno attacchi da non credere da parte delle persone che ora stanno venendo nel nostro Paese", ha spiegato, sostenendo che l'Isis paga i cellulari ai profughi. "Hanno i cellulari, ma non hanno soldi, non hanno niente. Chi paga le ricariche mensili? Hanno cellulari con sopra la bandiera dell'Isis", ha affermato.
Trump ha poi lasciato capire che se sara' eletto non avra' "rapporti molto buoni" con il premier britannico, David Cameron, che nelle scorse settimane aveva definito "stupida, divisiva e sbagliata" la sua proposta di vietare ai musulmani l'ingresso in Usa. Ma Trump non ce l'ha solo con Cameron: il miliardario newyorkese ha promesso che non dimentichera' le parole del sindaco di Londra, Sadi Khan, che appena eletto lo aveva definito "ignorante": "Ricordero' queste affermazioni", ha detto il magnate del 'real estate'. Presunta stupidita' di Trump, malgrado la quale ha gia' in tasca la nomination repubblicana, su cui pur senza nominarlo mai, ha ironizzato il presidente Barack Obama. Sulla nota proposta di Trump di erigere un muro alla frontiera con il Messico Obama ha ricordato che non c'e' alcun muro che puo' fermare le epidemie di Zika o Ebola, ne' risolvere il problema della competitiva' legata alla globalizzazione: "In politica cosi' come nella vita, l'ignoranza non e' una virtu'; non va bene non sapere di che cosa si stia parlando". (AGI) Bia/Gis