Washington - "Un passo positivo verso l'unificazione" del partito repubbicano. Cosi' recita il comunicato congiunto diffuso da Donald Trump e lo speaker della Camera Paul Ryan, al termine del loro atteso incontro nel quartier generle della Republican National Committee a Washington. "Abbiamo avuto un ottimo dialogo", si legge nella nota dove si parla molto di unità ma non ancora di "endorsement" da parte dell'establishment Gop per il "presunto" candidato repubblicano alla presidenza. La riunione, iniziata tra alcune manifestazioni di protesta contro il tycoon newyorchese e una ressa di reporter e telecamere. Alla riunione era presente anche il chairman della Rnc, Reince Priebus, e altri rappresentanti della leadership del Grand Old Party.
"Sono molto incoraggiato da quello che ho sentito dire" da Donald Trump ma "non si risolve tutto in 45 minuti". Cosi' lo speaker della Camera, Paul Ryan, interpellato sull'incontro. "Non è un segreto che con Donald Trump abbiamo le nostre differenze "e ne abbianmo discusso - ha detto - è molto importante non fingere di essere uniti. Credo siano stati piantati i semi per superarle ma è solo l'inizio di un processo di unificazione". Ryan si è poi dichiarato "felice" di presidere la convention repubblicana di Cleveland a luglio dopo che nei giorni scorsi aveva detto di poter rinunciare se Trump lo avesse chiesto. Lo speaker della Camera ha parlato di consenso con Trump "sui principi di base", dal valore della Costituzione al ruolo limitato del governo fino all'aborto. "Abbiamo parlato della vita, della Corte suprema", ha riferito Ryan indicando che l'incontro è stato "personale". E' stato "il nostro primo meeting, è stato molto incoraggiante - ha rimarcato - na è un processo e richiede tempo. Continueremo ad essere in disaccordo su alcune politiche ma condividiamo una visione positiva sui principi fondanti". Ryan, che ieri aveva descritto il partito repubblicano come una grande tenda che raccoglie tante anime diverse, si è definito dell'ala conservatrice "mentre Trump sta portanto una nuova ala - ha osservato - e cio' e positivo", anche perché comporta nuovi voti. Alla base c'è la comune consapevolezza, ha concluso Ryan, che Hillary Clinton presidente degli Stati Uniti "sarebbe un disastro". (AGI)