Washington - L'annullamento di un comizio di Donald Trump a Chicago, provocato dai tafferugli tra i sostenitori e i detrattori del discusso magnate, ha offerto a Hillary Rodham Clinton un'occasione d'oro per attaccare l'avversario repubblicano, da lei accusato di ricorrere a una "retorica divisiva" che, sottolinea l'ex first lady in una nota, "dovrebbe essere motivo di grave preoccupazione per tutti noi", e dunque indurre a contrastarla insieme. "Tutti abbiamo divergenze, e tutti conosciamo nell'intero Paese molte persone che sono arrabbiate, ma", incalza Clinton, "questa collera occorre fermarla uniti. Indipendentemente dal partito di appartenenza, o dalle idee personali, tutti noi", insiste nel comunicato, "dovremmo non solo dire ad alta voce e con chiarezza che per la violenza nella nostra politica non c'e' posto, ma servirci altresi' delle nostre parole e azioni per unire gli americani".
In termini analoghi si sono espressi anche tre rivali repubblicani di Trump su tre, che non si sono fatti sfuggire il pretesto per cercare di ridurre il divario dal capofila nei sondaggi. Per Ted Cruz quanto avvenuto a Chicago, con cinque arresti e due poliziotti feriti, e' una "conseguenza prevedibile" dell'atteggiamento del miliardario. Marco Rubio ha definito "allarmanti i toni adottati negli ultimi mesi" da Trump che, secondo infine John Kasich, "ha seminato per l'intera campagna e alla fine ne ha raccolto i frutti, ed e' stato brutto a vedersi". L'interessato si e' trincerato dietro la violazione della liberta' di espressione di cui si e' protestato vittima, ma intanto e' stato costretto ad annullare anche un altro appuntamento, domani a Cincinnati: si temevano infatti nuovi scontri di piazza e il Secret Service, il servizio di sicurezza presidenziale che fornisce protezione anche ai candidati alla Casa Bianca di ogni estrazione, non avrebbe fatto in tempo a preparare contromisure adeguate. (AGI)