Fani, l'uragano più violento degli ultimi 20 anni in India, ha devastato il Paese con venti a 240 chilometri orari e piogge torrenziali. È atterrato, con il suo occhio di 28 chilometri, come categoria 4 venerdì, vicino alla città di Puri, nello stato dell'Orisha, sulla costa orientale. Otto le vittime fino ad ora accertate, secondo l'ultimo bilancio del Times of India: 3, fra cui un adolescente, nel distretto di Puri e altri 3 in quello di Bhubaneswar, una donna è morta colpita da un oggetto scagliato dal vento e un anziano è stato colpito da un infarto nella tenda per sfollati.
Fani ha toccato terra a Puri alle 8:30 di venerdì, ora locale, le 5 del mattina in Italia. E non ha risparmiato nulla sulla sua traiettoria. Ma dopo l'uragano che nel 1999 uccise 10.000 persone nel Golfo di Bengala, l'India non si è fatta trovare impreparata evacuando oltre un milione di persone in 10.000 villaggi e 52 città, prima dell'arrivo di Fani. Gli aeroporti di Bhubaneswar e Calcutta erano stati chiusi e sono stati dispiegate guardie costiere e forze di soccorso con elicotteri e navi. Oltre 900 i centri di accoglienza allestiti per gli sfollati.
L'uragano, ora declassato a "ciclone molto severo" si muove verso il Bangladesh dove sono state evacuate altre 1,2 milioni di persone. Si teme per rifugiati Rohingya del Myanmar che si trovano in Bangladesh, in campi vicini alla costa. Pure Calcutta si era preparata per l'atterraggio nella notte con tutte le attività chiuse. Oltre a Calcutta, l'allerta per il passaggio di Fani è stata dichiarata anche ad Assam, nel nord est. Fani è il primo ciclone tropicale dell'oceano Indiano quest'anno. La stagioni di massima intensità per i cicloni nella regione vanno da fine aprile a inizio giugno e poi da ottobre a novembre