Turchia: finito stato emergenza ma pronte nuove norme repressive

E' finito lo stato di emergenza post-golpe in Turchia ma l'opposizione denuncia l'arrivo di nuove misure legislative ancora più repressive.
Il presidente Recep Tayyip Erdogan aveva dichiarato lo stato di emergenza il 20 luglio del 2016, 5 giorni dopo il tentato colpo di stato. Le misure straordinarie, che di solito durano tre mesi, sono state rinnovate per sette volte e sono rimaste in piedi fino all'una del mattino di giovedì, ora di Istanbul.
Ma il governo di Ankara ha promesso di non cambiare rotta "per eliminare fino all'ultimo terrorista". Lo stato di emergenza ha comportato l'arresto di 80.000 persone e circa il doppio sono state allontanate dal lavoro e dalle istituzioni pubbliche. Oltre ai presunti golpisti, le purghe sono state estese ai circoli filo-curdi e dell'opposizione, colpendo giudici, insegnanti, attivisti, difensori dei diritti umani e giornalisti.

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