Tunisia: turista, mi ha guardato in faccia e ho pensato "muoio"
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Tunisia: turista, mi ha guardato in faccia e ho pensato "muoio"

Tunisia: turista, mi ha guardato in faccia e ho pensato "muoio"

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(AGI) - Roma, 27 giu. - "Mi ha guardato e ho pensato: sonomorto". Tom Richards, britannico di 22 anni, e' uno deisopravvissuti all'attacco di venerdi' al resort Riu MarhabaImperial di Sousse, in Tunisia. Con la mamma e il fratellinoera arrivato in hotel giusto il giorno prima. E,incredibilmente, e' stato graziato dall'attentatore. Tom si trovava a bordo piscina quando si sono uditi i primicolpi sulla spiaggia. "Ho sentito i primi spari, non sapevocosa fossero. Poi li ho sentiti di nuovo e ho detto a mia madredi correre", racconta al Guardian. Il ragazzo e la madre hanno cercato rifugio dentrol'albergo, verso una porticina dietro la reception. "Lo staffdell'hotel ci gridava, 'per di qua!'". La fuga e' proseguita super le scale, lungo il corridoio dove si affacciano gli ufficidel resort, dove si erano gia' raccolte, confuse eterrorizzate, circa venti persone. Improvvisamente e' apparso l'uomo col kalashnikov. Ha aperto il fuoco e ucciso a bruciapelo due turisti che sitrovavano sulle scale. "Ha sparato a due persone, in testa",ricorda Tom che, a quel punto, si e' trovato faccia a facciacol killer. "Poteva avere 20 o 25 anni. Capelli lunghi neri e barba. Miha guardato e ho pensato: ecco, sono morto". L'attentatore ha premuto il grilletto e si e' udito ilcrepitare dei proiettili sul pavimento di marmo. Alcuniframmenti hanno colpito la caviglia della madre e il polso diTom. "Non so perche' si e' fermato", ricorda ancora il giovane."Avrebbe potuto ucciderci tutti". Tom e la mamma si sono quindi nascosti dentro un vicinobagno, chiudendosi in una delle toilette e fasciandosi leferite con la carta igienica. Accanto, c'era una ragazza chegridava e si lamentava. Il giovane, sfidando il pericolo, e'uscito per prestarle aiuto, riuscendo ad estrarle un frammentoda una gamba. "Ho guardato dentro la toilette dove si eranascosta, era piena di sangue, era gravemente ferita". Tutti e tre sono rimasti nascosti nel bagno, immobili,mentre fuori si udivano grida disperate. "La gente stava li'fuori, nel corridoio, e urlava: 'sto morendo'. Ma noi nonpotevamo uscire a vedere". Dopo circa un'ora sono arrivati i soldati tunisini. Tom ela madre sono stati trasportati in ospedale dove,fortunatamente, hanno potuto riabbracciare anche Calum, ilfratellino minore del 22enne. (AGI).
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