Tunisia: caccia al complice, "voleva imbarcarsi per l'Europa"
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Tunisia: caccia al complice, "voleva imbarcarsi per l'Europa"

Tunisia: caccia al complice, "voleva imbarcarsi per l'Europa"

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(AGI) - Roma, 1 lug. - Potrebbe aver gia' lasciato l'Africa perraggiungere l'Europa Rafikhe Tayari, il 28enne ritenutocomplice dell'autore del massacro sulla spiaggia di Sousse, inTunisia. La famiglia del giovane tunisino ha, infatti, rivelatoad alcuni tabloid britannici che il ragazzo - considerato unterrorista pericoloso - si era trasferito in Libia per tentaredi imbarcarsi su una delle tante carrette del mare cheattraversano il Mediterraneo. "La polizia sa che e' in Libia, non capisco perche' sonovenuti qui a terrorizzarci e a perquisire casa nostra", haraccontato il padre del 28enne, Mohammad Najib Tayari, che dimestiere fa il tassista. L'uomo ha spiegato che il figlio aveva lasciato la loroabitazione, in un sobborgo di Tunisi, sette mesi fa, senzaspiegare dove fosse diretto. Si era, pero', fatto vivotelefonicamente, di quando in quando, assicurando di trovarsiin Libia, pur senza fornire una localita' precisa. "I giovaniche vanno in Libia per raggiungere l'Europa non lo dicono ailoro genitori perche' sanno che cercherebbero di fermarli. Puo'darsi anche che si sia spaventato e abbia deciso di rimanere",ha affermato Mohammad. Il padre e' comunque certodell'innocenza del ragazzo: "Tutto e' possibile ma non credoche mio figlio farebbe una cosa simile. Non ho cresciuto i mieifigli come criminali", ha sottolineato. Rafikhe Tayary, ricercato assieme a Mohamed bin Abdallah,e' il piu' grande di tre fratelli. Secondo la famiglia, hastudiato economia all'universita' e parla correntemente trelingue, tra cui l'italiano. A quanto pare, avrebbe superatoanche un concorso da poliziotto, senza pero' ottenere illavoro. Intanto emergono nuovi dettagli sul terrorista che haaperto il fuoco sul litorale di Sousse. L'esame autoptico harivelato che Seiffedine Rezgui si era imbottito di cocainaprima di sferrare l'attentato al resort turistico sul golfo diHammamet. Una pratica che risulta comune a molti combattentidello Stato Islamico che assumono droghe eccitanti prima dicompiere attentati. Il dato sembrerebbe confermato dai raccontidei sopravvissuti. "Era fuori controllo, rideva come un pazzo,ed ogni tanto, deponeva il fucile e scattava foto delle vittimecon un cellulare", ha riferito un testimone. (AGI).
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