Ttip, in Germania 'camera dei segreti' per l'accesso alle carte

Ttip, in Germania 'camera dei segreti' per l'accesso alle carte

Roma - Tutti ne parlano e in tanti non lo vogliono. E, soprattutto, quasi nessuno ha la minima idea di cosa preveda. Se c'e' un punto sul quale sono d'accordo tutti i critici del Ttip (Transatlantic Trade Investment Partnership), l'accordo di libero scambio che gli Usa stanno discutendo con la Commissione Europea, e' la scarsa trasparenza che caratterizza le trattative. Trasparenza talmente scarsa che persino i membri dei parlamenti e dei governi nazionali hanno difficilmente accesso ai documenti sui quali stanno lavorando i negoziatori. Sebbene, qualora approvato, il Ttip avra' un impatto enorme sullo sviluppo delle politiche economiche nazionali dei paesi dell'Unione Europea, l'opinione pubblica ha avuto finora accesso solo a vaghe indicazioni sui contenuti dell'accordo. Su forte pressione dell'opinione pubblica (non certo solo gli attivisti no global, bensi' migliaia di piccole e medie imprese), l'esecutivo tedesco, dopo una confusa maratona diplomatica, e' riuscito tuttavia a ottenere che venisse istituita presso il ministero dell'Economia una stanza dove membri del governo e parlamentari del Bundestag e del Bundesrat potranno esaminare le carte del Ttip. A una condizione, pero': non farne parola con nessuno, tantomeno i propri elettori, pena il carcere.

A scrivere di questa vera e propria 'camera dei segreti' di rowlinghiana memoria, che ha aperto oggi ufficialmente i battenti, e' Deutsche Welle'. "Le condizioni di accesso sono segnate da una profonda sfiducia nei confronti dei rappresentanti del popolo e da regole strette", spiega la testata tedesca, "i parlamentari non possono portare con loro telefoni cellulari, laptop o altri dispositivi elettronici nella stanza di lettura, possono esaminare i documenti solo sotto supervisione e sono autorizzati solo a prendere appunti, senza poter fare copie dei documenti". "Siamo obbligati a firmare un documento con il quale ci impegniamo a mantenere la segretezza assoluta sul contenuto dei documenti", ha raccontato a Deutsche Welle Catherine Droge, parlamentare dei Verdi, "ogni membro del Parlamento che renda pubblico il contenuto dei documenti va incontro a una pena detentiva". "L'opinione pubblica ha il diritto di sapere cosa sta venendo negoziato per loro conto", ha aggiunto Droge. "Tutto cio' in termini di democrazia e inaccettabile", chiosa da parte sua Max Bank, responsabile per le relazioni con la Ue dell'organizzazione Lobby Control. La stanza di lettura e' stata inaugurata venerdi' scorso dal ministro dell'Economia, Sigmar Gabriel, che ha parlato di un "enorme e positivo passo verso una maggiore trasparenza" dopo che il governo Merkel, in seguito a un'interpellanza parlamentare, era stato costretto due anni fa ad ammettere di non avere la minima idea di cosa contenessero i documenti negoziali. Solo nel maggio 2015 era stata aperta una prima 'camera dei segreti' presso la sede dell'ambasciata Usa di Berlino, sottoposta agli stessi standard di segretezza. Peccato che, secondo quanto ha lamentato il mese scorso la stessa Droge in un'altra interpellanza, da allora la stanza sia stata visitata solo 37 volte e nemmeno una volta da un ministro. (AGI)