Tutti i silurati del presidente Trump (e quelli che lo hanno abbandonato)
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Tutti i silurati del presidente Trump (e quelli che lo hanno abbandonato)
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  • Sally Yates. Non è una trumpiana, al contrario. Per questo, 11 soli giorni dopo l'insediamento di Trump, viene messa alla porta per essersi rifiutata di mettere in pratica il "muslim ban" che impedisce l'ingresso negli Usa a tutti coloro che provengono da una serie di paesi musulmani.
  • Michael Flynn. Il 14 febbraio 2017 il consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn fu costretto a lasciare per aver taciuto un suo colloquio con l'ambasciatore russo in merito alle sanzioni alla Russia.
  • Katie Walsh. Dopo appena 70 giorni lascia per andare a lavorare per un gruppo di sostenitori del Partito Repubblicano, America First Policies.
  • K.T. McFarland. Abbandona ad aprile 2017 previa promessa di divenire ambasciatrice a Singapore. I Democratici però bloccano l'operazione e li resta a casa.
  • James Comey. E' il direttore dell'Fbi. Nominato da Obama, in camoagna elettorale non ha negato favori ai repubblicani. Ma la sua gestione del Russiagate non soddisfa Trump, ed il 10 maggio 2017 si trova messo alla porta.
  • Michael Dubke. Il 19 maggio 2017 licenziato in tronco da Trump in persona. Ma il colloquio, assicura lui, "è stato tranquillo".
  • Thera Dahl. Numero due dello staff del Consiglio per la Sicurezza Nazionale. Va via il 6 luglio successivo per "un posto che preferisco" ala Agenzia per lo Sviluppo Internazionale.
  • Sean Spicer. Il capo della comunicazione di Trump era entrato in rotta di collisione con il presidente, che non era soddisfatto della sua performance e aveva deciso di affiancargli Anthony Scaramucci. L'idea della coabitazione non piacque a Spicer, che lasciò il 21 luglio del 2017.
  • Mark Corallo. Anche lui lascia il 21 luglio. é il portavoce del team legale che sositiene Trump nelle temperie del Russiagate. Ma pare che i Presidente no sia del tutto soddisfatto.
  • Reince Priebus. Il capo dello staff abbandona il 31 luglio 2017. Il capo della comunicazione, Anthony Scaramucci, lo aveva accusato di essere responsabile di fughe di notizie dalla Casa Bianca.
  • Anthony Scaramucci. Resta alla guida della comunicazione della Casa Bianca la bellezza di 11 giorni. Viene fatto fuori per colpa di un'intervista, molto ma molto esplicita. al New Yorker. E' il 1 agosto 2017.
  • Roich Higgins. Consigliere per le scelte strategiche. Costretto a lasciare il 10 agosto 2017 perché avrebbe accusato la sinistra americana di aver cospirato per forzare Trump in direzione delle dimissioni. Accuse contenute in un memorandum per l'Ufficio Ovale.
  • Steve Bannon. il chief strategist di Trump, considerato l'artefice della sua vittoria, ha lasciato il 19 agosto 2017 per dissapori con il resto dello staff e per essere stato ridimensionato dallo stesso Presidente.

  • Sebastian Gorka. Voce assistente del Presidenewt, un vero e proprio tuifoso di Trump. Molto presente sui media. Il 26 agosto viene estromesso su richiesta di John Kelly, il capo di gabinetto.

  • Keith Schiller. Assistente personale e guardia del corpo di Trump, è lui che ha comunicato a James Comey l'avvenuto licenziamento. La nemesi lo vede alllntanato, pare anche lui su richiesta di Kelly, il 1 settembre. Si vendicherà raccontando ai giudici del TRussiagate che Trump avrebbe ricevuto in offerta cinque ragazze russe durante la permanenza in un albergo di Mosca, dove si trovava per le finali di Miss Universo.

  • Omarosa Manigault Newman. Ex èprotagonista di The Apprentice, la trasmissione televisiva condotta per anni da Trump, la vistosa signora era assistente del Presidente e direttrice delle comunicazioni esterne. Anche lei una vittima di Kelly.

  • Carl Higbie. Capo Affari esterni della Corporation for National and Community Service, dimessosi il 18 gennaio per dichiarazioni imbarazzanti su afroamericani, musulmani e veterani con disordini post traumatici.

  • Brenda Fitzgerald. direttore del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta, dimessasi per conflitto di interesse il 31 gennaio scorso.

  • Rob Porter. Membro dello staff alla Casa Bianca, si e' dimesso il 7 febbraio, a causa di una relazione sentimentale con Hope Hicks: per lui 384 giorni in sella.

  • David Soresen. 'Speech writer' della Casa Bianca, spinto a dimettersi il 9 febbraio per vecchie accuse di abusi da parte della moglie.

  • Rachel Bran. 'Numero 3' al dipartimento Giustizia, che ha cambiato lavoro il 20 febbraio.

  • Hope Hicks. rassegna le dimissioni il 27 febbraio, dopo essere stata per oltre un anno a capo della comunicazione di Trump.

  • Gary Cohn. Direttore del Consiglio economico della Casa Bianca, dimessosi il 6 marzo.

  • Rick Dearborn. Vice capo dello staff alla Casa Bianca, si e' dimesso il 12 marzo.

  • Rex Tillerson. Segretario di Stato, licenziato il 13 marzo. Da qualche giorno si è saputo che il suo giudizio su Trump è sprezzante: "un cretino"

 Rex Tillerson e Donald Trump
SAUL LOEB / AFP  -  Rex Tillerson e Donald Trump
  • John McEntee. Assistente personale di Trump, letteralmente accompagnato all'uscita della Casa Bianca, con la revoca del 'pass' di sicurezza dopo un'indagine sulla situazione finanziaria. Anche lui il 13 marzo

  • John Mcabee. vicedirettore dell'Fbi, licenziato il 16 marzo, due giorni prima della pensione.

  • Herbert R. McMaster. consigliere per la sicurezza nazionale, rimpiazzato il 22 marzo 2018, con John Bolton.
  • Scott Pruitt, ministro dell'Ambiente. Ha rassegnato le dimissioni il 5 luglio 2018 per una serie di scandali legati all'uso di fondi pubblici. Ha preso il suo posto Andrew Wheeler.
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