Roma - Dai narcos ai jihadisti: i soldi con cui si finanziano e i loro proventi passano sotto il naso dei "nemici" americani. Organizzazioni terroristiche e "cartelli" della droga si servono di società di comodo registrate proprio negli Stati Uniti per "nascondere" e "riciclare" i loro fondi. è il monito lanciato dal Tesoro Usa: "Per ogni minaccia che tracciamo, che siano terrorisi stranieri, cartelli di narcotrafficanti, regimi colpiti da sanzioni o hacker, i nostri investigatori si trovano faccia a faccia con società schermo americane utilizzate per nascondere e trasferire fondi". Lo ha scritto Adam Szubin, sottosegretario al Tesoro con delega alla intelligence e al terrorismo, in un articolo ospitato dal magazine The Hill, specializzato in questioni parlamentari. "Mi hanno domandato spesso delle nuove o oscure maniere in cui i criminali o i terroristi movimentano i soldi. Negli anni successivi agli attacchi dell'11 settembre, le domande hanno spesso riguardato i trasferimenti 'hawalà (rimesse alternative o parallele ai canali finanziari e bancari tradizionali, grazie a relazioni e collegamenti 'di fiducià personali; ndr). Oggi, la gente mi chiede delle valute virtuali come il bitcoin e della darknet", la rete che connette solo gruppi limitati di persone. In realtà il metodo essenzialmente preferito adesso, sottolinea Szubin, è "meno esotico", più banale: "Società di comodo registrate negli Stati Uniti".
Il sottosegretario ricorda il caso del trafficante d'armi Viktor Bout, che ha ispirato il film "Lord of War", "il quale vendeva armi a macellai e a terroristi dall'Africa ai Balcani", e che "non movimentava le sue armi qui" ma "vi movimentava il suo denaro insanguinato attraverso società basate in Florida, Texas e Delaware". Si tratta di una "breccia" nel sistema finanziario americano sfruttata per ogni tipo di riciclaggi. In Delaware, "ma non è peggio che in qualsiasi altro Stato al riguardo", "con circa 100 dollari e in 20 minuti, puoi accedere al sito web dello stato e creare una compagnia senza rivelare il nome della persona che ne sarà titolare o la controllerà".
Esistono, sottolineaa Szubin, agenti professionali che mettono su centinaia o migliaia di queste società e poi le vendono, "in certi casi a quelli che cercano di spostare denaro in modo surrettizio". "I criminali hanno imparato che le società americane hanno un tempo più semplice per ottenere conti bancari e pertanto ne fondano qui in vasto numero. Il risultato è che i nostri investigatori finanziari spesso si imbattono in società di comodo Usa nella loro caccia al denaro. Ed è lì che la corsa finisce". Szubin lancia un appello: "Fermare il finanziamento al terrorismo e il riciglaccio di denaro sono questioni bipartisan e il sostegno del Congresso al lavoro del mio ufficio è vasto e profondo. Ma quando i legislatori hanno provato, nel corso degli anni, a fare approvare leggi come quella che è stata proposta dal Tesoro di recente, stakeholder interessati hanno mandato a monte ogni volta i tentativi. Questo è semplicemente inaccettabile". Il Dipartimento del Tesoro, "per temperare la minaccia", ha emesso una norma che richiederà alle banche Usa di ottenere e verificare l'identita dei titolari della società all'atto dell'apertura di un conto. "Questo servirà con le società che scelgono qui una banca, ma non fermerà i criminali che usano gli Stati Uniti come facciata nè le società di comodo che aprono conti bancari all'estero". Il passo più importante, ribadisce Szubin, spetta ai legislatori del Congresso e deve riguardare la costituzione stessa delle società tappando le falle della normativa attuale, che "ha permesso un flusso di miliardi di dollari attraverso l'anonimato", al fine di "salvaguardare la reputazione degli Stati Uniti come il migliore e più sicuro posto del Pianeta dove fare affari". (AGI)