Il Forum Ambrosetti a Teheran per costruire una nuova alleanza

 L'obiettivo è di tornare al livello di interscambio di 8 miliardi di euro come nel 2011

Il Forum Ambrosetti a Teheran per costruire una nuova alleanza
Summit European House-Ambrosetti

Teheran - E' stato inaugurato stamane a Teheran il primo summit Iran-Italia, organizzato dalla European House-Ambrosetti. Il forum, che riunisce un'elite di imprenditori, bancari e politici dei due paesi, registra la presenza di 300 partecipanti, che dinanzi a un board internazionale del think thank Ambrosetti esporranno le loro presentazioni sul futuro delle relazioni tra le due nazioni, soprattutto nel settore economico. Sono circa 50 i giornalisti provenienti da tutto il mondo che seguono l'evento, di cui l'AGI e' media partner, all'Espinas Palace di Teheran e tra i presenti alla cerimonia d'inaugurazione il padrone di casa e sponsor dell'evento, Masoud Khansari, presidente della Camera di Commercio di Teheran. Presenza prestigiosa quella di Majid Takht-e-Ravanchi, vice-ministro degli Esteri iraniano con delega per l'Occidente, uno dei famosi "negoziatori nucleari" dell'Iran.

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Anche per l'Italia presenze importanti tra le quali quella del sottosegretario agli Esteri, Vincenzo Amendola e l'ambasciatore in Iran Mauro Conciatori. Tornare al livello di interscambio di 8 miliardi di euro come nel 2011 e' il grande sogno di Iran ed Italia: da parte sua l'Italia guarda con interesse a un mercato di 80 milioni dell'Iran mentre Teheran e' assetata dopo anni di sanzioni di tecnologia occidentale e soprattutto pensa alla possibile esportazione in Italia e da li' in tutta Europa del suo petrolio e soprattutto del suo gas, che oggi arriva gia' fino alla Turchia. L'evento, che si svolge all'Espinas Palace i cui spazi sono circondati dal tricolore iraniano, e' incentrato su due argomenti chiave: far decollare di nuovo l'interscambio tra le due nazioni soprattutto sotto il profilo economico; costruire un'alleanza, perlomeno culturale, tra le due nazioni che in molti aspetti si assomigliano.

Ferial Mostofi, Presidente KDD 

L'Iran produce al momento circa 4 milioni di barili di greggio al giorno ed e', secondo i dati aggiornati, il maggiore possessore di riserve di gas al mondo. Con uno sviluppo economico di oltre il 4% nel 2015 e una popolazione con un'eta' media di 28 anni, e' un treno in marcia che l'Italia non deve perdere. La nazione ha superato, con le buone o con le cattive, gli scossoni seguiti alla fine del regime dello Sha nel 1979 ed ora, a seguito dell'accordo nucleare raggiunto con le sei potenze, si presenta come una potenza regionale indiscussa.Le sanzioni imposte all'Iran nel 2012 hanno fortemente penalizzato l'interscambio tra le due nazioni che e' calato fino al 2015 ma in questo nuovo anno sta dando segnali di ripresa. Oggi e' la Germania, e non piu' l'Italia, il primo partner dell'Iran in Europa ma e' incredibile che sia stato addirittura il presidente Rohani a sbilanciarsi e dire che vorrebbe che fosse l'Italia, a tornare primo partner commerciale in Europa. Occasione quindi che non va sciupata anche perche' si parla di un possibile incremento delle esportazioni italiane verso l'Iran di 2 miliardi di euro."L'Italia e' all'avanguardia fra i Paesi europei nel rilancio del dialogo e del partenariato con l'Iran del presidente Rohani e sostiene un'equilibrata applicazione dell'accordo nucleare in tutti i suoi aspetti", ha detto Mauro Conciatori, ambasciatore d'Italia in Iran, che ha compreso quale sia l'opportunita'.Paolo Borzatta, Senior Partner The European House-Ambrosetti ha affermato che l'Iran sia uno dei mercati piu' strategici per le aziende Italiane: "In questa fase di incertezza e rallentamenti delle locomotive di sviluppo globali, l'Iran presenta notevoli opportunita' commerciali immediate e, soprattutto, opportunita' di sviluppo strategiche di lungo periodo. L'Italia, per storia e approccio, e' molto ben posizionata per cogliere queste opportunita' e crearsi una posizione importante in Iran. Per stabilire una relazione strategica tra i due Paesi e' tuttavia necessario che i leader delle aziende importanti dei due Paesi costruiscano relazioni personali e profonde: e' questo l'obiettivo del Summit Italia - Iran".

Mohammad Reza Bakhtiari, presidente Camera Commercio di Teheran 

Agli iraniani interessano i macchinari dell'industria italiana, cio' che puo' creare occupazione nel paese e soprattutto aiutare l'Iran a realizzare prodotti sempre piu' competitivi anche a livello internazionale. L'Iran ha un ruolo da protagonista nei paesi della regione e come spiega il vice-ministro degli esteri iraniano Takht-e-Ravanchi, puo' essere un ponte per traghettare l'Italia anche nell'Asia Centrale. Certo la vendita di molti prodotti italiani in Iran e' calata, ma di solito per le sanzioni e non perche' la gente non li voglia. "Ma perche' abbiamo tutte queste Peugeot e non una sola Fiat", dicono diversi imprenditori piu' anziani che hanno un buon ricordo delle "Mirafiori" dei tempi dello Sha'. Al summit Iran-Italy Summit, anche tanti esponenti del ministero iraniano per le strade e le infrastrutture urbane. Si apprende tra le righe che l'Iran preferirebbe ai cinesi, francesi e tedeschi, le grandi imprese di costruzione italiane, per strade, ferrovie ed aeroporti. Il problema, perche' la situazione non e' solo rose e fiori, e' che il governo iraniano ha un numero elevato di progetti, assolutamente redditizi, per cui garantisce pure, ma per cui cerca finanziamenti dall'estero.E qui' si comprende il perche' della forte presenza dei bancari, sia italiani che del settore privato iraniano.Presenti al forum anche rappresentanti del settore turistico iraniano, anche perche' ormai visitare l'Iran e' di moda in Italia ed anche gli iraniani, che prima di tale data erano piu' orientati verso altre mete, vorrebbero scoprire sempre di piu' con viaggi in gruppo, le bellezze del Belpaese. (AGI)