Stop a Uber anche in Thailandia e in Spagna "concorrenza sleale"
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Stop a Uber anche in Thailandia e in Spagna "concorrenza sleale"

Stop a Uber anche in Thailandia e in Spagna "concorrenza sleale"

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(AGI) - New Delhi, 9 dic. - Dopo l'India anche la Thailandiamette al bando Uber. Il servizio di noleggio con conducente chein Europa ha diovuto fare i conti con le proteste dei tassistisi trova ad affrontare in Asia la grana innescata dallo stuprodi una paseggere da parte di un autista, tanto che il ministrodell'Interno indiano, Rajnath Singh, ha ordinato un giro divite per tutti i taxi privi di licenza ufficiale. Un giudicespagnolo ha vietato a Uber di operare nel paese iberico. Itassisti che aderiscono a questo servizio, ha affermato iltribunale spagnolo giudicando cosi' su un ricorso presentato dadiverse societa' di taxi, "non hanno le autorizzazioninecessarie per svolgere questi lavoro e la loro attivita'costituisce una violazione delle regole della giustaconcorrenza"Il servizio di online Uber e' stato sospeso ieri a New Delhi,dopo che domenica la polizia indiana aveva arrestato untassista sospettato di aver stuprato una donna che avevacontattato il servizio servendosi dell'app. Le manette ai polsidel sospettato, ha riferito Madhur Verma, vice commissariodella polizia della capitale indiana, erano scattate nella suaabitazione nell'Uttar Pradesh, dove era stata anche trovatal'auto in cui sarebbe avvenuto lo stupro. L'arresto ha fattoseguito alla denuncia della donna, una 26enne che aveva chiestoonline l'arrivo di un taxi una volta uscita da un appuntamentomondano venerdi' scorso, nella zona sud di New Delhi. Lo stupratore era gia' stato arrestato tre anni fa nellacapitale indiana per molestie sessuali ed era stato ingaggiatoda Uber solo sei mesi fa e, secondo la polizia, senzaun'adeguata selezione. Uber sta partecipando alle indagini masecondo alcune fonti, riportate da Ndtv, potrebbe essereperseguita penalmente per non aver verificato i precedenti deltassista arrestato. Tra l'altro, ha riferito la polizia, la compagnia nonpossedeva i permessi che le consentono di operare nellameptropoli indiana. "Qualsiasi violazione da parte di Ubersara' valutata e, se verificata, agiremo per via giudiziaria",ha sottolineato Verma. "Quanto accaduto a New Delhi e'orrendo", ha detto l'amministratore delegato della compagniache gestisce l'app, Travis Kalanick, "siamo vicini alla vittimadi questo crimine. Faremo qualsiasi cosa per sostenerla eaiutare la sua famiglia, collaborare con la giustizia e con ilgoverno per mettere a punto chiare procedure di controllo oggiassenti nelle licenze di trasporto". (AGI).
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