Siria: vescovo Khazen, conflitto alimentato da potenze straniere
ADV
ADV
Siria: vescovo Khazen, conflitto alimentato da potenze straniere

Siria: vescovo Khazen, conflitto alimentato da potenze straniere

di lettura
(AGI) - Roma, 4 mar. - Il rifiuto opposto dalle forzeanti-Assad alla tregua umanitaria ad Aleppo propostadall'inviato Onu Staffan de Mistura rappresenta "un fattograve" e dimostra per l'ennesima volta che il conflitto siriano"non avra' fine fino a quando vorranno farlo durare tutte leforze che lo stanno alimentando dall'esterno". Cosi' il VescovoGeorges Abou Khazen, Vicario apostolico di Aleppo per icattolici di rito latino, considera il rifiuto con cui i gruppi- compresi quelli sostenuti dall'Occidente - hanno respintol'ipotesi di un cessate il fuoco che consentisse di portareaiuti alla popolazione della metropoli martoriata da anni diconflitto. Lo stesso inviato Onu de Mistura - scrive l'agenziaFides - ha riferito che il governo di Damasco si era dettodisponibile a una tregua di sei settimane. Sull'altro fronte,la galassia delle opposizioni militari - che comprende siglejihadiste come al-Nusra e minoritari e ininfluenti gruppi di"ribelli" riconosciuti e sostenuti da Paesi occidentali - harisposto di non essere disposta a prendere in considerazione ilpiano, se esso non comporta anche l'uscita di scena finale diAssad e degli uomini del suo apparato, da sottoporre a giudizioper crimini di guerra. I Gruppi di opposizione collegati nella Commissionerivoluzionaria di Aleppo hanno finora rifiutato di incontrareDe Mistura, sostenendo che una tregua prolungata avrebbe solol'effetto di rafforzare le posizioni dell'esercito governativo."La nettezza del rifiuto - sottolinea dialogando con Fides ilVescovo Abou Khazen - conferma, a suo modo, il dato che tuttinoi abbiamo ben chiaro da tempo: la guerra continuera' finche'le potenze straniere vorranno alimentarla. Statunitensi eturchi hanno appena dichiarato di avere un piano di sostegno eaddestramento dei gruppi ribelli per i prossimi tre anni.Quindi hanno gia' messo in programma che la guerra durera'altri tre anni, e la gente qui continuera' a soffrire e amorire per altri tre anni... Prima delle rivolte, i novecentochilometri con la frontiera turca erano presidiati, e se percaso un pastore varcava il confine per recuperare una pecorafuggita, gli sparavano e lo ammazzavano. Adesso migliaia dimiliziani da li' entrano in Siria con armi pesanti, mentrevengono respinti i profughi che dalla Siria provano a andaredall'altra parte per fuggire alle violenze dei jihadisti".Davanti a questo tragico scenario - spiega il Vescovofrancescano - rimane solo la speranza che nasce dalla fede:"Come San Paolo, speriamo contro ogni speranza. Perche'sappiamo per esperienza che il nostro Signore e' grande ebuono. Il nostro destino e' nelle sue mani, e non nelle manovreinteressate di una o dell'altra tra le potenze del mondo, perquanto grande essa sia".(AGI).
ADV