Siria: regime, ribelli e Isis, città sotto assedio
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Siria: regime, ribelli e Isis, città sotto assedio
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  • Madaya: a 50 km da Damasco, confine con il Libano, la città dove i bambini e gli adolescenti preferiscono uccidersi che vivere una vita di stenti e di orrori. Oltre 40.000 persone vivono sotto assedio da almeno due anni. Madaya è diventata il simbolo dell'agonia di un paese una volta orgoglioso di se stesso, dove oggi: "I bambini sono provati", dice Rula, insegnante. "Quando cerchiamo di farli cantare, non reagiscono, non sorridono. Nei loro stessi disegni i bambini descrivono altri bambini vengono ammazzati dalla guerra. Oppure raccontano l'assedio e la mancanza di cibo".
  • Mpadamiyeh Al-Sham: a sudest di Damasco, oltre 40.000 sotto assedio da gennaio scorso. Ha cominciato a respirare dal 19 ottobre scorso, quando un accordo tra i ribelli e il governo ha consentito una parziale evacuazione. Altre aree controllate dai ribelli e assediate dal governo nella provincia di Damasco sono Zabadani e, nell'area di Goutha, Douma, Erbin, Harasta, Kafr Batna, e Nashabiyah.
  • Foua e Kafraya: sciite, nella provincia di Idlib, nel nordovest della Siria, sono fedeli al regime e circondate dai ribelli. Complessivamente nelle due città vivono 20.000 persone. La sopravvivenza degli abitanti è stata oggetto di un negoziato con il governo in cui la posta in gioco sono gli aiuti umanitari e l'evacuazione della popolazione. I ribelli vogliono che gli aiuti siano destinati a Zabadai e Madaya e non a Foua e Kafraya. Ad aprile scorso 250 residenti di Madaya e Zabadani furono evacuati mentre nelle stesse ore un pari numero di residenti lasciava Foua e Kafraya: intanto venivano distribuiti gli aiuti umanitari. Il contagocce umanitario, agitato dalla ferocia delle fazioni in campo, ricomincio a operare all stesso modo il 19 agosto con l'evacuazione di 18 civili per parte e il 25 settembre scorso con il trasferimento alle 4 città di altri aiuti. Altre città assediate dai ribelli sono Nubol e Zahraa nella provincia di Aleppo.
  • Deir Ezzor: nell'est del Paese, lo Stato islamico tiene in scacco 200.000 persone dal gennaio di un anno fa. L'Isis controlla oltre il 60% della città, che dà il nome alla provincia di cui è capitale. Gli aiuti del Programma alimentare mondiale arrivano dall'aria, paracadutati dagli aerei.
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