Siria, raid russi dall'Iran. Mosca "serve intesa con Usa"
Uccisi oltre 150 miliziani. Accordo con Teheran contro l'Isis

Mosca - Jet russi Su-34, partiti dalla base iraniana di Hamadan, hanno bombardato obiettivi dell'Isis in Siria, nella provincia di Deir el-Zor uccidendo oltre 150 miliziani. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo in un comunicato, secondo il quale nei raid sono stati distrutti due posti di comando e campi di addestramento dell'Isis. "Tra i 150 miliziani uccisi - prosegue il comunicato, citato dalla Tass - vi erano alcuni anche mercenari stranieri". il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, ha chiarito che "non vi e' ragione di sospettare che la Russia abbia violato la risoluzione dell'Onu 2231" sulle sanzioni all'Iran per via dell'utilizzo della base aerea di Hamadan. "Non vi e' stata fornitura, vendita o trasferimento di aerei da guerra all'Iran", ha spiegato.
Mosca "serve intesa con Usa per risolvere crisi siriana" - "Il compito principale in questo momento e' stabilire finalmente un coordinamento" tra Russia e Usa, "per risolvere la crisi siriana", ha detto il ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov, citato dalla Ria Novosti. "Stiamo discutendo a livello di militari, di intelligence e ministri degli Esteri", ha aggiunto Lavrov, che ieri ha avuto una conversazione telefonica con il segretario di Stato John Kerry.
L'auspicio e' di raggiungere l'intesa prima che il presidente Obama e quello russo Vladimir Putin si incontrino per il G20 di Hangzhou, in Cina. Intanto, una nuova possibile svolta nello scenario siriano arriva dalla posizione di Pechino. La Cina, seconda potenza economica mondiale e ormai militare, muove i primi passi per unirsi alla collaudata alleanza russo-iraniana a sostegno del regime di Damasco, di cui potrebbe diventare il terzo significativo partner. Pechino finora si era concentrata militarmente solo sulle dispute nel Mar Cinese Meridionale e Orientale ed era stata attenta ad allargare e rafforzare sempre piu' la sfera di influenza in Africa con gli investimenti multimiliardari. Ma si era sempre tenuta lontana - salvo auspicare generiche soluzioni diplomatiche a qualsiasi fronte aperto - dal caos mediorientale. Ora per la prima volta ha reso noto che intende fornire aiuti umanitari e addestramento alle forze armate del governo siriano. (AGI)