Il livello delle acque del lago di Hazar, situato nella provincia di Elazig, nell'est della Turchia, si abbassa e porta alla luce una città sommersa. Sembra una storia inventata, ma è tutto vero, con anche tour in barca che iniziano a nascere per portare i turisti a vedere parti di una cittadella fortificata, palazzi, torri, di un insediamento la cui nascita è datata a ben 4.000 anni fa, prima che a lasciare la propria impronta nella fossero i bizantini prima, poi i selgiuchidi nel 1200, e infine la dinastia ottomana.
Diverse epoche la cui eredità emerge ora centimetro per centimetro, man mano che il livello delle acque si abbassa e che ha spinto l'amministrazione provinciale a chiedere riconoscimento e protezione da parte dell'Unesco.
Qualcuno la ha chiamata "la Atlantide dell'Oriente", forse un'esagerazione, tuttavia l'emersione di una antica città dalle acque in ritirata di un grande lago, costituisce un evento raro e affascinante. Alcuni mesi fa un'equipe di 7 persone dell'agenzia per lo sviluppo del'area dell'Eufrate e della municipalità di Sivrice ha effettuato un'immersione in un punto del lago di Hazar conosciuto come "l'isola della chiesa", in cui da tempo si parlava di uno scoglio sommerso con un campanile.
Appena sotto la superficie delle acque azzurre si sono trovati a nuotare in una città sommersa, le cui rovine stanno venendo alla luce man mano che il livello del lago si abbassa.
Un centro probabilmente importante dell'Anatolia orientale, dove bizantini, selgiuchidi e ottomani sono stati insediati per secoli; una teoria corroborata dalla presenza di torri di avvistamento sulle montagne attorno al lago.
Alcune torri ed edifici sono ormai visibili anche attraversando il lago in barca, tuttavia la parte più affascinante è destinata a rimanere sott'acqua e magari diventare meta di immersionisti, come spera ora l'amministrazione locale, intenzionata a sfruttare il potenziale della "Atlantide d'Oriente".