Regeni, la "nuova" verità del pm di Giza: "lesioni dovute ad autopsia"
Per Il Cairo il ricercatore italiano sarebbe morto il giorno prima del ritrovamento del corpo

Il Cairo - Molte delle lesioni riscontratesul corpo di Giulio Regeni, come i tagli alle orecchie e larimozione delle unghie, sarebbero state effettuate durante la prima autopsia eseguita dagli egiziani, e non sarebbero dovute a torture. Lo ha detto oggi ad "Agenzia Nova" il direttore della procuratore di Giza, Hossam Nassar. "Non è stato possibile appurare se i segni rinvenuti sulla sua spalla destra siano stati causati da bruciature di sigaretta, da una penna o da un cucchiaio", ha detto Nassar, smentendo inoltre che al giovane siano state strappate le unghie mentre era ancora in vita. "Alcuni campioni di unghie sono stati prelevati per appurare se abbia opposto resistenza contro qualcuno", rilevando eventuali tracce biologiche, ha aggiunto il magistrato. "Le sue orecchie non sono state tagliate", ha proseguito Nassar, ipotizzando che "i tagli alle orecchie e sul corpo a cui si riferiscono imedia italiani siano stati effettuati durante l'autopsia perprelevare dei campioni". Giulio Regeni, secondo Nassar, morì il giorno prima del ritrovamento del corpo, mentre tutte le ferite sarebbero state inflitte tra le 10 e le 14 ore prima del decesso.
Il magistrato ha spiegato che la procura ha inoltrato una richiesta alle autorità italiane per interrogare un "amico italiano di Regeni rimpatriato lo scorso 8 febbraio", di nome Francesco. Nassar ha aggiunto che l'ultimo segnale dal telefono cellulare del ragazzo è stato registrato all'interno della stazione metropolitana di Doki, vicino alla sua abitazione, dove si trovava per dirigersi probabilmente verso le stazioni di Mohamed Naguid o Attaba, rispettivamente tre e quattro fermate dopo, vicino a piazza Tahrir, dove il 28enne è scomparve il 25 gennaio scorso, nel giorno del quinto anniversario della rivoluzione che ha deposto il presidente Hosni Mubarak.(AGI)