(AGI) - Roma, 2 lug. - Cresce la tensione in Medio Oriente dovel'ombra della vendetta per la morte dei tre giovani coloniebrei potrebbe allungarsi: un adolescente palestinese, di cuisi erano perse le tracce all'alba, e' stato ritrovato senzavita qualche ora dopo. Probabilmente una vendetta. Mohammed Abu Khudair, che aveva 17 anni - l'eta di due deitre giovani coloni ebrei rapiti e uccisi in Cisgiornida - e'stato visto per l'ultima volta all'alba mentre qualcuno lospingeva dentro un'auto, poco dopo aver lasciato la suaabitazione nel quartiere arabo di Shuafat, per andare allepreghiere mattutine in moschea.
Il suo corpo e' stato ritrovatopoche ore piu' tardi dalla polizia, che teme l'omicidio siastato compiuto da ebrei ultranazionisti in ritorsione perl'uccisione di tre ragazzi ebrei. Il Segretario di Statostatunitense, John Kerry, ha definito i fatti "ripugnanti". IlPatriarca di Gerusalemme, Fouad Twal, sottolinea: "Solo ilperdono chiama il perdono". Appresa la notizia della morte delragazzo, circa 200 giovani palestinesi si sono scontrati congli agenti, lanciando pietre; la polizia ha risposto congranate stordenti e proiettili di gomma. Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha chiamato incausa i coloni e ha chiesto a Israele "la punizione piu' fermadegli assassini se vuole veramente la pace". Il premierisraeliano, Benjamin Netanyahu, ha condannato lo "spregevoleomicidio" e ha rivolto un appello a non "farsi giustizia dasoli". "Israele -ha detto- e' uno Stato di diritto e tuttidevono rispettare la legge". Anche la famiglia di uno dei tregiovani israeliani rapiti il 12 giugno scorso, e trovati mortilunedi' in Cisgiordania, ha condannato senza riservel'uccisione del sedicenne palestinese. "Non c'e' alcunadifferenza tra il sangue arabo e quello ebraico", hanno scrittoin un comunicato i genitori di Naftali Frenkel, che aveva ladoppia cittadinanza, anche americana, ed era tra l'altrocoetaneo di Mohammed. "L'omicidio e' omicidio", prosegue lanota, "e per nessun omicidio esistono perdono ogiustificazione".
Ma la situazione resta molto tesa e ora siteme un'escalation. Stamane alcuni coloni provenienti dall'insediamento ebraico di Itamar hanno attaccato un allevamentoovino gestito da un agricoltore palestinese nel villaggiocisgiordano di Aqabra, circa 5 chilometri a sud di Nablus. Ilproprietario e' riuscito a portare in salvo il bestiame grazieall'aiuto di alcuni vicini, ma la struttura e' stata quasicompletamente distrutta. Sulle macerie gli aggressori hannolasciato scritto con vernice spray "Vendetta insanguinata",allusione chiara all'omicidio dei tre giovani. Itamar e' uninsediamento illegale, non autorizzato neppure dal governod'Israele, e gli assalitori appartengono probabilmente almovimento estremistico 'Tag Mehir', in lingua ebraica 'Prezzoda Pagare', noto per le azioni di rappresaglia o semplicementeostili nei confronti dei palestinesi e della popolazione arabadello Stato ebraico.
E intanto emergono nuovi agghiaccianti particolari sullatelefonata di aiuto fatta da Gilad Shaer, uno dei tre giovaniisraeliani uccisi, la notte del rapimento in Cisgiordania.Nella versione integrale della telefonata, durata 2 minuti e 9secondi, si sentono i sequestratori gioire, cantando, dopo aversparato ai ragazzi e una voce in arabo che dice "ne abbiamopresi tre". Una situazione, sottolinea il Jerusalem Post, checontrasta con la tesi precedente in cui si ipotizzava che irapitori fossero stati presi dal panico e avessero ucciso i tregiovani senza magari averne l'intenzione. La chiamata si apre con il sussurro di Gilad che diceall'operatore della centrale, "mi rapiscono", prima di essereinterrotto da una voce che in ebraico gli urla, "giu' la testa"seguito da colpi che sembrano d'arma da fuoco. Nellaregistrazione si sentono anche lamenti di paura, probabilmenteda parte dei tre ragazzi. In sottofondo, si distingue il suonodell'emittente dell'esercito che trasmetteva un'intervista alladeputata laburista Shelly Yacimovich. Fonti della difesa hannospiegato alla parlamentare che avere una radio israelianaaccesa faceva parte del piano dei rapitori per ingannare igiovani coloni e catturali.
"Sapevo da due settimane della registrazione e non hosmesso di pensare quello che adesso e' chiaro a tutti noi, chequelli erano gli ultimi momenti delle vite di questi ragazzi",ha scritto la Yacimovich su Facebook martedi', quando laversione integrale della telefonata e' cominciata a circolare ele autorita' hanno revocato l'ordine di non divulgazione. "Nonposso smettere di pensare alla distanza surreale tral'intervista rilassata avvenuta nel cortile di casa mia per nondisturbare i miei figli e i loro amici e cosa stava succedendoin quel momento a tre altri figli, piu' piccoli dei miei", hacommentato la deputata. (AGI)