Roma - Il primo exploit sportivo di Oscar Pistorius risale alle Paralimpiadi di Atene 2004, dove vinse l'oro nei 200 e il bronzo nei 100. Dopo quel trionfo nell'atleta sudafricano si fece strada in lui un'idea folle: correre con i normodotati e farlo in un'Olimpiade. La sua battaglia ebbe inizio nove anni fa, quando espresse per la prima volta il desiderio di varcare il muro della disabilita' e gareggiare a Pechino. Trovo' tanti ostacoli, ma anche qualche successo, come quando, nel luglio 2007, si pote' cimentare nei 400 metri al Golden Gala di Roma. Ma le sue protesi in carbonio lo rendevano troppo diverso dagli altri secondo la Iaaf.
Per la Federazione internazionale dell'atletica, "Blade runner" aveva paradossalmente un vantaggio sugli atleti normodotati e per questo gli fu negato il via libera. Ma il giovane sudafricano non si arrese, lotto' come in pista e nel giugno 2008 il Tas gli dette ragione: fu pero' il cronometro a negargli i Giochi di Pechino (non centro' i tempi di qualificazione), sebbene alle Paralimpiadi cinesi facesse incetta di medaglie (oro su 100, 200 e 400). I successivi quattro anni furono quelli della rincorsa a Londra, con Pistorius che gareggio' ai Mondiali di Daegu raggiungendo la semifinale dei 400 e poi la finale della staffetta 4X400, dove pero' il Sudafrica vinse l'argento senza di lui. Il minimo olimpico resto' ancora una volta tabu' ma la scelta della sua Federazione di selezionarlo per la staffetta gli spalanco' le porte della gara individuale. Cosi' a Londra, nel 2012, e' diventato il primo biamputato a gareggiare in un'Olimpiade. Centro' la semifinale dei 400 e disputo' la finale della staffetta 4X400 mentre nelle successive Paralimpiadi aggiunge altri due ori e un argento alla sua collezione. (AGI)