Parigi - Armonizzazione della preparazione teologica degli imam, così da evitare discrepanze nei sermoni, formazione civica obbligatoria per chi eserciti le proprie funzioni nelle carceri, ma soprattutto accettazione da parte di tutti di una carta 'deontologica' che sarà elaborata nelle prossime settimane, in modo da ottenere da chi aderisca "un impegno chiaro circa i discorsi da pronunciare nelle moschee". Sono alcuni dei provvedimenti concordati in un incontro tenutosi oggi a Parigi tra il ministro degli Esteri francese, Bernard Cazeneuve, e Anouar Kbibech, presidente del Cfcm, il Consiglio del Culto Musulmano, istituzione che funge da raccordo tra il governo centrale e la comunità islamica, per contrastare l'influenza deviante degli islamisti radicali, siano o meno collegati direttamente allo Stato Islamico o ad altre organizzazioni terroristiche, alla luce dei più o meno recenti attacchi sul suolo nazionale, da Parigi alla Normandia passando per Nizza.
Kbibech, citato dal quotidiano 'Le Figaro', ha anche annunciato per dopo l'estate la messa a punto di una sorta di piattaforma programmatica, che sarà concepita e redatta dal comitato teologico del Cfcm per "smontare tutte le argomentazioni dei jihadisti", a cominciare dagli appelli alla guerra santa contro gli infedeli. Sarà inoltre studiata una richiesta di finanziamento allo Stato per la costruzione di nuovo luoghi di culto, sottraendola così al regime attuale, ambiguo se non addirittura oscuro, che permette di reperire gran parte dei fondi all'estero praticamente in assenza di controlli preventivi. Cazeneuve dal canto proprio ha anticipato la chiusura di nuove moschee e sale da preghiera, dopo la ventina già messe al bando a partire dal dicembre scorso, e l'esecuzione di ulteriori ordini di espulsione, "decine dei quali sono al vaglio" mentre un'ottantina sono gia' stati espletati. "In Francia", ha ribadito il ministro, "non c'è posto per chi istiga all'odio non rispetta i principi repubblicani, in particolare quello dell'eguaglianza tra le donne e gli uomini". (AGI)