Olanda al voto, l'ambasciatore Wijnands spiega lo scenario politico del Paese 

La situazione è cambiata rispetto agli anni precedenti quando era facile che due partiti insieme ottenessero il 70-80%. Ora il panorama politico nel Paese è molto frammentato

Olanda al voto, l'ambasciatore  Wijnands spiega lo scenario politico del Paese 
 Joep Wijnands

L'Olanda è un Paese europeista, multietnico, tollerante e la maggioranza dei suoi cittadini vuole restare nell'Unione europea. A colloquio con l'ambasciatore d'Olanda a Roma, Joep Wijnands, i dubbi e le paure di un imminente ribaltone elettorale che frantumi l'Europa si attenuano. A pochi giorni dal voto del 15 marzo, a poche settimane dalla tornata in Francia e a pochi mesi da quella tedesca, il fenomeno Geert Wilders, leader del partito delle Libertà (PVV) che con una campagna tutta euroscettica e anti-Islam tallona il partito VVd del premier Rutte, fa temere un effetto a catena con strascichi anche in Italia.

"E' molto difficile prevedere il risultato delle elezioni - ha spiegato all'AGI il diplomatico olandese -. Il panorama politico nel Paese è molto frammentato. Ci sono 28 liste in lizza e 12-14 otterranno almeno uno dei 150 seggi parlamentari".

Una frammentazione dovuta essenzialmente al fatto che in Olanda il sistema elettorale è proporzionale puro, dove con lo 0,6% si ha l'accesso alle Camere. "Lo scenario politico è cambiato rispetto agli anni precedenti - ha spiegato Wijnands - quando era facile che due partiti insieme ottenessero il 70-80%. Oggi è difficile che un partito possa arrivare al 20 per cento. Quindi sarà necessaria una coalizione per una maggioranza".

Cosa non facile dal momento che, nel caso di una vittoria del partito di Wilders, nessuno sarebbe disposto ad allearsi con quello che ormai viene definito il 'Trump d'Olanda'. Nel 2010 il partito di Wilders in ascesa ottenne il 16% dei voti e i sondaggi oggi lo danno al secondo posto dopo il partito di maggioranza del premier Mark Rutte, VVD. "Si tratta di un testa a testa - ha detto l'ambasciatore - sarà importante seguire gli eventi".

Al passo con l'Europa per creare una società accogliente

Il passaggio delle elezioni sarà dunque molto importante per il governo de L'Aja che dovrà rispondere e trovare delle soluzioni alle preoccupazioni degli olandesi. L'Olanda, esempio di libertà, di diritti civili, progressista e all'avanguardia, dovrà ora affrontare le sfide del momento, le insicurezze sul futuro dell'economia in tempi di disoccupazione e crisi dell'Europa, i timori sulla sicurezza a fronte della minaccia dell'Isis e del terrorismo, l'intolleranza di fronte al problema dei migranti.

"Il sostegno dell'Olanda all'Ue è grande e non c'è al momento nessun rischio di 'Nexit', di uscita dall'Europa, come sta succedendo in Gran Bretagna. Non sono argomenti all'ordine del giorno per noi" ha risposto il diplomatico. "Sono in molti a sostenere l'Ue e a voler rafforzare l'Europa. Inoltre l'Olanda è sempre stata multietnica e tollerante. Parliamo di un paese dove il presidente del Parlamento ha origini marocchine, così come il sindaco della seconda città olandese, Rotterdam". Sono sfide, e tra queste quella dei migranti sembra essere la più grande.

"Ci sono tante persone e flussi diversi di stranieri nel paese. Ma la nostra società ha sempre fatto un grande sforzo per l'integrazione. Quello che vogliamo è andare di pari passo con l'Europa, creare una società multietnica e accogliente: è questa la sfida che dobbiamo affrontare". 

Italia e Olanda alleate nell'Onu per le sfide comuni

Per Wijnand l'alleanza tra l'Italia e l'Olanda si è rafforzata dopo la soluzione salomonica trovata all'Onu nella sfida per un posto nel Consiglio di Sicurezza: un mandato dimezzato, un anno a Roma, il 2017, e un anno a L'Aja, il 2018. "Abbiamo obiettivi comuni al Consiglio d Sicurezza - ha affermato l'ambasciatore. - Dividere il seggio è un bellissimo progetto, un'esperienza speciale che non succede molto spesso". Tante le sfide da condividere: dal terrorismo e l'Isis, minaccia comune, alle sanzioni da applicare, alla cybersecurity e alla lotta contro il traffico di esseri umani. "Ma interessante sarà vedere se un tema come quello dell'immigrazione, che ha aspetti che toccano la sicurezza, potranno essere trattati nel Consiglio". Partiamo dal terrorismo, ha proseguito, "l'approccio dell'Olanda è globale. La radicalizzazione si combatte non solo con gli eserciti ma con l'educazione, i programmi, lo sviluppo economico di questi paesi da cui la gente fugge. Se si crea sviluppo si riuscirà anche a fermare il fenomeno dei migranti".

Europa a più velocità? Esiste già, basta ampliare il concetto

Sarà a Roma che si parlerà di Europa, per le celebrazioni dei 60 anni del Trattato. Il dibattito e però già iniziato: andare avanti a diverse velocità o tutti insieme? L'ambasciatore olandese su questo non ha dubbi: "Le diverse velocità già esistono. Ci sono paesi che sono in Eurozona e altri no, ci sono paesi che fanno parte dell'area Schengen e altri no. Tutti questi sono esempi di diverse velocità. Quello che si potrebbe fare è andare oltre questi temi e ampliare il concetto anche ad altri argomenti, ad esempio la sicurezza, la difesa, l' immigrazione. La condizione importante è che il gruppo che inizia resti inclusivo per tutti quelli che vorranno aggiungersi in un secondo momento". "Una formula - ha continuato il diplomatico - che potrebbe essere utilizzata anche su altri temi come il mercato interno e il digitale. Se si riuscisse in questo penso che sia la direzione giusta da intraprendere per l'Europa". 

Alleanza nel business. A giugno i Reali in Italia e in Vaticano

Italia come alleato in Consiglio di Sicurezza ma anche come Paese di riferimento per l'economia, per la cultura a cui guardare con attenzione. "Per noi l'Italia è il quinto paese per l'export. Quindi osserviamo il Paese con molta attenzione, soprattutto la politica e l'economia. Ci sono grandi vicinanze tra i nostri due paesi, condividiamo il problema dei migranti, ma anche le difficoltà dell'Eurozona. Quello che succede in Italia ha effetti anche negli altri paesi Ue, così come da noi. Quello che vogliamo è lavorare strettamente con l'Italia, insieme e lo facciamo". E proprio quest'anno, dopo 37 anni, i Reali olandesi Willem-Alexander e la regina Máxima, verranno in Italia su invito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dal 20 al 23 giugno. Una doppia visita ufficiale, Italia e Vaticano, con tre tappe, Roma, Milano e Palermo, accompagnata da un'ampia missione commerciale guidata dal Ministro del Commercio estero.

Una visita ogni 30 anni

L'ultima visita di Stato in Italia di un sovrano olandese era stata nel 1985, quando l'allora Regina Beatrice incontrò il Presidente Sandro Pertini. "Si tratta di una visita molto importante - ha spiegato l'ambasciatore - questo tipo di appuntamenti per i Reali si svolgono ogni 30 anni e sono momenti molto speciali. Abbiamo scelto queste tre città che meglio rappresentano la totalità dell'Italia. Roma il governo, Milano il business e Palermo per parlare di immigrazione e collaborazione delle forze dell'ordine, ma indubbiamente anche per la sua cultura".

Si tratta anche di una missione economica, ha spiegato l'ambasciatore, con particolare attenzione su tre temi: "Lo sviluppo del settore agroalimentare , l'Olanda èil secondo maggiore esportatore agricolo del mondo e ha un interesse particolare per l'Italia che ha lo stesso tipo di vocazione - ha illustrato Wijnands -. Poi l'industria creativa, del design, dell'architettura e della moda sostenibili. La digitalizzazione in campo culturale. Infine la gestione delle acque e dell'ambiente. In questo l'Olanda è specializzata perché è un Paese pieno di acqua, fiumi e canali".

L'idea è anche quella di lavorare, Italia e Olanda, in team, su partnership internazionali, ad esempio nel mercato asiatico. "Già ci sono esperienze in questo settore: ad esempio l'accordo tra Regione Lombardia e la provincia Zuid-Holland nella sfida sull'energia di recupero" ha concluso l'ambasciatore. 

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