Roma - Sarà la cancelliera tedesca Angela Merkel, secondo i bookmaker, il prossimo Premio Nobel per la Pace. Alla vigilia dell'annuncio della Commissione di Oslo, il 50% dei giocatori ha puntato sulla politica di accoglienza ai rifugiati della Merkel per cui era già stata candidata nel 2015. Una tattica, quella di aprire la porta a oltre un milione di migranti lo scorso anno e a diverse centinaia di migliaia in arrivo quest'anno, che pero' non ha pagato in casa, tanto che il partito del Cdu (Christlich Demokratische Union Deutschlands di stampo democratico-cristiano e conservatore) ha perso consensi alle elezioni del 4 settembre proprio nel Land della cancelliera, il Meclemburgo- Pomerania.
Ma nella corsa al Nobel che conta quest'anno la cifra record di 376 nomination (quasi un centinaio in piu' rispetto al 2015), la Merkel dovrà vedersela con ambasciatori di pace del calibro di Papa Francesco. Nessun Pontefice ha mai ottenuto l'onorificenza prima d'ora, ma la vicinanza mostrata da Bergoglio ai migranti e l'enciclica "Laudato Si" del 24 maggio 2015 in cui fa appello ai Paesi ricchi affinché paghino il loro debito sull'ambiente, lo pongono in prima linea.
Tra i super favoriti anche gli 'Elmetti bianchi', volontari in Siria, gli abitanti delle isole greche che accolgono i migranti e il medico congolese Denis Mukwege in prima linea contro la piaga degli stupri.
Senza dimenticare la gola profonda Edward Snowden che ha rivelato alla stampa di tutto il mondo i programmi di sorveglianza della statunitense National Security Agency.
Il no al referendum in Colombia per la pace con le Farc esclude automaticamente dai giochi il presidente Juan Manuel Santos e il leader dei ribelli comunisti Rodrigo London, alias "Timochenko" che erano tra i favoriti. Restano in pole i negoziatori che hanno chiuso l'accordo sul nucleare disinnescando di fatto l'ordigno atomico su cui Teheran cercava di mettere le mani.
Tra loro il segretario di Stato americano John Kerry e il capo della diplomazia europea, l'italiana Federica Mogherini, che hanno lavorato con il collega iraniano Javad Zarif.
La candidata più 'anzianà è la russa Svetlana Gannushkina impegnata da decenni in favore dei rifugiati. In lizza anche Nadia Murad, giovane yazida rapita dall'Isis e per mesi schiava sessuale di un gruppo di miliziani, e l'ex ministro francese Laurent Fabius per il suo ruolo nell'accordo sul clima COP21.
Tra le candidature inaspettate c'è quella del magnate repubblicano che corre alla Casa Bianca nelle presidenziali Usa 2016, Donald Trump, per "la sua vigorosa energia che va oltre la pace usata come arma di deterrenza che va contro l'Islam, l'Isis, l'Iran e la Cina comunista", secondo la motivazione inviata alla Commissione di Oslo. (AGI)