AGI - Israele ha confermato che sono di Inbar Haiman e del sergente maggiore Muhammad el-Atrash i resti dei due ostaggi consegnati da Hamas nell'ambito dell'accordo sul cessate il fuoco. Le bare contenenti le salme della donna e dell'uomo erano state portate nella notte dalla Croce Rossa che le ha prelevate nella Striscia di Gaza. "Dopo il completamento del processo di identificazione condotto dall'Istituto Nazionale di Medicina Legale, i rappresentanti delle IDF hanno informato le famiglie di Inbar Hayman e del Sergente Mohammad al-Atrash che i loro corpi sono stati rimpatriati per la sepoltura", si legge in un comunicato militare.
Inbar Hayman, una street-artist di Haifa nota con lo pseudonimo di "Pink", aveva 27 anni quando è stata assassinata al festival Nova. I suoi resti sono stati portati a Gaza, insieme a quelli di al-Atrash, un soldato beduino di 39 anni ucciso in azione il 7 ottobre. Dall'altro lato, la Croce Rossa Internazionale ha trasferito a Gaza i corpi di 30 palestinesi consegnati da Israele, come previsto nell'accordo, in cambio delle due salme trasferite nella notte dal gruppo islamista.
Sa'ar, probabile l'apertura di Rafah questa domenica
"Il valico di Rafah, probabilmente sarà aperto questa domenica. Stiamo effettuando tutti gli accordi e i preparativi per questo". Lo ha detto il ministro degli Esteri di Israele, Gideon Sa'ar, parlando con i giornalisti, a margine del Med Dialoghi Mediterranei, in corso a Napoli precisando che l'attività "sarà coordinata con le forze Eubam dell'Unione Europea e anche dai Palestinesi stessi".
I militari del contingente Eubam - una trentina tra cui 8 carabinieri italiani - avranno il compito di ripristinare le strutture necessarie a consentire il transito da entrambi i lati. La missione si era dovuta ritirare a marzo, dopo la fine della precedente tregua tra Israele e Hamas. E il fronte palestinese è rimasto chiuso a lungo; di fatto il transito era possibile, quando Israele lo ha permesso, solo dall'Egitto verso Gaza. I militari Ue dovranno anche fornire un minimo di addestramento alle forze palestinesi che lavoreranno al valico.
Intanto, secondo quanto comunicato dall'esercito israeliano e dallo Shin Bet, la Croce Rossa ha preso in consegna due bare per trasferirle alle forze israeliane.
Hamas, Abbiamo restituito i corpi raggiungibili
L'ala militare di Hamas sostiene di aver adempiuto ai propri obblighi e di aver restituito a Israele tutti gli ostaggi vivi e i corpi di tutti gli ostaggi morti "che è riuscita a raggiungere". Hamas aggiunge che "ciò che resta dei corpi degli ostaggi (che non sono stati restituiti) richiede grandi sforzi e attrezzature speciali per essere ricercato, e stiamo facendo grandi sforzi per risolvere questo problema". In precedenza, Hamas aveva annunciato che avrebbe trasferito i corpi di altri due ostaggi questa sera.
Il quarto corpo restituito martedì era di un collaborazionista dell'Idf
Sarebbe di un palestinese che aveva collaborato con le forze israeliane il quarto cadavere restituito ieri da Hamas e non identificato come appartenente a uno degli ostaggi morti in prigionia a Gaza. Lo riferisce la stampa israeliana. La salma era vestita con una divisa dell'Ifd e Hamas aveva fatto sapere che si trattava di un soldato ucciso in uno scontro nel campo profughi di Jabaliya nel maggio del 2024. Ma secondo le autorità israeliane è un palestinese di Gerico che aveva aiutato l'Idf ed è stato assassinato in un tunnel. Sempre secondo i media, Israele è convinto che Hamas abbia consegnato il cadavere sbagliato per errore e non intenzionalmente.
Netanyahu, determinato per ottenere la restituzione di tutti gli ostaggi
"Sono determinato" a lavorare "alla restituzione di tutti gli ostaggi, fino all'ultimo". Lo ha affermato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, durante la cerimonia di commemorazione delle vittime della guerra. "Siamo determinati a completare la vittoria che avrà un impatto sulle nostre vite per molti anni. C'è una verità più grande in questo: Israele è in prima linea nello scontro tra barbarie e illuminazione, tra crudeltà infinita e umanità", ha aggiunto, sottolineando che "questa lotta è globale e ruota attorno a una domanda: se torneremo al cupo fanatismo del Medioevo o se procederemo verso un futuro di stabilita', prosperità e pace".
Nel frattempo, le famiglie degli ostaggi chiedono al governo di ritardare l'attuazione dell'accordo su Gaza fino a quando Hamas non consegnerà i resti dei 19 ostaggi rimasti. La richiesta arriva dall'Hostage Families Forum che ha chiesto che "il governo cessi immediatamente di attuare qualsiasi ulteriore misura prevista dall'accordo finchè Hamas continuerà a violare apertamente i suoi obblighi relativi alla restituzione di tutti gli ostaggi e dei resti delle vittime".
Ankara invia una squadra per trovare i corpi degli ostaggi israeliani
La Turchia ha inviato una squadra di 81 esperti della protezione civile (Afad) nella Striscia di Gaza che avranno il compito di facilitare l'individuazione dei corpi dei 19 ostaggi israeliani che Hamas deve restituire a Israele. La squadra turca è formata da personale esperto in interventi post terremoto ed è capace di utilizzare strumenti che facilitano l'individuazione di corpi. Gli uomini della protezione civile turca avranno anche il compito di coordinare la rimozione delle macerie e compiere un primo sopralluogo per stabilire le aree in cui montare container in cui far alloggiare la popolazione civile della Striscia. A confermare la partenza della squadra un funzionario del Ministero degli Esteri citato dai media turchi. La medesima fonte ha escluso in questa fase l'intervento di personale militare. La squadra turca ha ottenuto il via libera delle autorità israeliane. Una circostanza non scontata, alla luce dei pessimi rapporti tra i governi dei due Paesi. Gli 81 turchi prenderanno parte all'interno di una task force cui partecipano Stati Uniti, Israele, Egitto, Qatar e la Croce Rossa internazionale. La missione arriva in un momento delicatissimo. Israele accusa Hamas di non rispettare gli accordi, che in questa fase prevedevano la liberazione di ostaggi e prigionieri e la consegna dei cadaveri. L'organizzazione palestinese ha dichiarato ad avere difficoltà a individuare i corpi finiti sotto le macerie causate dalle bombe israeliane. Un ritardo che mette a repentagli la tenuta dell'intesa
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