AGI - "L'accordo alla fine non renderà felici né la Russia né l'Ucraina". Lo ha detto il vicepresidente JD Vance in un'intervista a FoxNews nella trasmissione di punta della domenica mattina. L'amministrazione Trump non vuole più finanziare la difesa dell'Ucraina, ma non ha nulla in contrario che Kiev compri armi made in Usa o lo facciano i Paesi Ue per gli ucraini. "Vogliamo giungere a una soluzione pacifica a questa questione", ha dichiarato Vance. "Vogliamo fermare le uccisioni. Ma gli americani, credo, sono stanchi di continuare a inviare i loro soldi, i loro soldi delle tasse, a questo specifico conflitto. Se però gli europei vogliono farsi avanti e acquistare effettivamente le armi dai produttori americani, per noi va bene. Ma non lo finanzieremo più noi stessi".
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha accostato a un "volantino nazista" la dichiarazione di alcuni leader europei a sostegno dell'Ucraina, in vista dell'incontro tra i presidenti di Usa e Russia, Donald Trump e Vladimir Putin. Zakharova lamenta che la dichiarazione "invita a un cessate il fuoco ma non quello che si otterrebbe interrompendo le forniture di armi ai terroristi di Kiev".
"Al contrario, in un altro volantino nazista si afferma che il successo nel raggiungere la pace in Ucraina si può ottenere solo esercitando pressione sulla Russia e sostenendo Kiev", aggiunge la portavoce, "le relazioni tra Bankova (la sede della presidenza ucraina, nda) e la burocrazia di Bruxelles somigliano ormai a una necrofilia, e sono caratterizzate da una passione accesa e ricambiata".
Bene l'impegno di Donald Trump per fermare la guerra, ma "il percorso verso la pace in Ucraina non può essere deciso senza l'Ucraina". Questo il messaggio al presidente Usa dei leader di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Polonia e Finlandia e della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, mentre il capo della Casa Bianca si prepara a incontrare la prossima settimana in Alaska il presidente russo, Vladimir Putin.
La posizione dei leader europei
I capi di Stato e di governo europei aggiungono anche che, "i confini internazionali non devono essere modificati con la forza", ma aggiungono che "l'attuale linea di contatto dovrebbe essere il punto di partenza dei negoziati", prendendo atto che la situazione sul campo è al momento l'unica possibilità dalla quale è possibile iniziare una trattativa.
I leader europei sembrano avere accolto l'appello del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che commentando le indiscrezioni che parlano di una proposta di Mosca agli Usa su una tregua in cambio di ampie concessioni territoriali sull'Ucraina orientale ha detto che "non regaleremo la nostra terra all'occupante".
Dichiarazione congiunta
"Accogliamo con favore l'impegno del Presidente Trump per fermare le uccisioni in Ucraina, porre fine alla guerra di aggressione della Federazione Russa e raggiungere una pace e una sicurezza giusta e duratura per l'Ucraina", scrivono in una nota congiunta il presidente francese, Emmanuel Macron, la premier Giorgia Meloni, il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, il premier polacco, Donald Tusk, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen e il presidente finlandese, Alexander Stubb, in una dichiarazione congiunta in vista dell'incontro tra Trump e Putin.
Strategia diplomatica e sostegno all'Ucraina
I leader europei si dicono "convinti che solo un approccio che combina diplomazia attiva, sostegno all'Ucraina e pressione sulla Federazione Russa affinché ponga fine alla sua guerra illegale possa avere successo" e ribadiscono di voler "sostenere questo impegno diplomaticamente, nonché confermando il nostro sostanziale sostegno militare e finanziario all'Ucraina, anche attraverso l'operato della Coalizione dei Volenterosi, e confermando e imponendo misure restrittive nei confronti della Federazione Russa".
Interessi di sicurezza e sovranità ucraina
I leader europei condividono anche "la convinzione che una soluzione diplomatica dovrebbe proteggere gli interessi vitali di sicurezza dell'Ucraina e dell'Europa": interessi vitali che devono includere "la necessità di garanzie di sicurezza solide e credibili che consentano all'Ucraina di difendere efficacemente la propria sovranità e integrità territoriale. L'Ucraina ha la libertà di scelta sul proprio destino. Negoziati significativi possono aver luogo solo nel contesto di un cessate il fuoco o di una riduzione delle ostilità. Il percorso verso la pace in Ucraina non può essere deciso senza l'Ucraina. Restiamo fedeli al principio secondo cui i confini internazionali non devono essere modificati con la forza. L'attuale linea di contatto dovrebbe essere il punto di partenza dei negoziati", aggiungono i leader, ribadendo che "l'invasione gratuita e illegale dell'Ucraina da parte della Russia costituisce una flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite, dell'Atto finale di Helsinki, del Memorandum di Budapest e dei successivi impegni assunti dalla Russia".
Impegno per l'Ucraina
I leader di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Polonia e Finlandia confermano inoltre "l'incrollabile impegno per la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina e ribadiscono di "essere fermamente al fianco dell'Ucraina. Siamo uniti come europei e determinati a promuovere congiuntamente i nostri interessi. Continueremo a collaborare strettamente con il Presidente Trump e con gli Stati Uniti d'America, con il Presidente Zelensky e il popolo ucraino, per una pace in Ucraina che protegga i nostri vitali interessi di sicurezza", conclude la nota.