AGI - I leader di 48 aziende e associazioni europee hanno firmato una lettera aperta indirizzata alla Commissione europea per chiedere uno stop di due anni all'implementazione dell'Ai Act. Tra le aziende firmatarie, figurano Airbus, Asml, Bnp Paribas, Lufthansa, Mercedes-Benz, Philips, Mistral Ai, Siemens Energy e Total Energies. "Accogliamo con favore le recenti discussioni che considerano la necessità di posticipare l'applicazione dell'Ai Act mentre vengono sviluppate linee guida e standard rilevanti, e mentre diversi settori lavorano insieme per trovare soluzioni condivise", si legge nella lettera, di cui l'AGI ha preso visione, "per affrontare l'incertezza che questa situazione sta generando, invitiamo la Commissione a proporre una pausa di due anni sull'Ai Act prima che entrino in vigore gli obblighi principali, cosi' da consentire alle imprese di attuare le regole in modo ragionevole e permettere un'ulteriore semplificazione delle nuove norme".
Il rinvio dovrebbe applicarsi "sia agli obblighi relativi, ad esempio, ai sistemi Ia ad alto rischio, che dovrebbero entrare in vigore da agosto 2026, sia a quelli per i modelli di Ia di uso generale (GpAi), previsti da agosto 2025 mentre il relativo e attesissimo Codice di Condotta non è ancora stato pubblicato", si afferma. "L'Europa si è da sempre distinta per la sua capacità di trovare un equilibrio attento tra regolamentazione e innovazione. Purtroppo, questo equilibrio è attualmente compromesso da regolamentazioni europee poco chiare, sovrapposte e sempre più complesse", aggiungono ancora i leader.
"Il prossimo pacchetto digitale omnibus e il digital fitness check devono segnare una svolta decisa verso un approccio regolatorio più proporzionato e favorevole all'innovazione. Questi sforzi di semplificazione dovrebbero avvantaggiare Pmi, start-up, scale-up e grandi aziende consolidate, che potranno tutte contribuire a stimolare l'innovazione se messe in condizione di farlo grazie a regole chiare e prevedibili", concludono.