Un ragazzino di 12 anni è rimasto ucciso in una sparatoria a Brooklyn
- Il foro nel finestrino lasciato dal proiettile
AGI - Un ragazzino di 12 anni, seduto in una macchina parcheggiata, è stato ucciso da una serie di colpi di pistola sparati da almeno una persona, che è poi fuggita. è successo a Brooklyn, giovedi' sera intorno alle 19,45, nella zona di East Flatbush, tra la East 56th Street e la Linden Boulevard. La vittima era in macchina con la cugina, 20 anni, che aveva appena fatto una sosta al Boston Market, per prendere da mangiare prima di andare a casa. All'improvviso un uomo ha cominciato a sparare in direzione della macchina. La polizia non ha ancora stabilito se l'obiettivo fosse la ragazza al volante, o lei e il ragazzino si sono trovati in mezzo a una sparatoria.
Di fatto, pero', i due sono stati colpiti numerose volte: il ragazzino è stato raggiunto alla testa ed è morto sul colpo, la cugina è rimasta ferita, ma non è in pericolo di vita. Il bilancio poteva essere anche piu' grave: sul sedile posteriore c'era una bambina di 8 anni, rimasta miracolosamente illesa. Il sindaco di New York, Eric Adams, ha condannato l'attacco a "gente innocente" e invocato la tolleranza zero sulle armi.
"Un dodicenne è l'ultima nostra perdita - ha detto il sindaco - stava seduto in macchina per mangiare. La domanda che continuo a farmi è: cosa facciamo della gente innocente? Che cosa facciamo di chi se ne sta seduto nella propria macchina, viene colpito e ucciso?". Negli ultimi due anni gli scontri a fuoco per strada, a New York, sono arrivati a una media di cinque al giorno. Nel 2020 e nel 2021 ci sono state piu' di 1500 sparatorie. In un solo weekend, 29 persone sono state colpite nella citta' della Grande Mela, inclusi due clienti di un bar al Queens, un uomo che si trovava a una stazione della metro di Brooklyn e un immigrato giamaicano ucciso durante una lite nel Bronx. Appena una settimana fa una bambina di tre anni era stata colpita alla spalla da un proiettile vagante. A gennaio una di undici mesi era rimasta ferita alla guancia, sempre per un proiettile vagante, mentre era seduta accanto alla madre nell'auto parcheggiata.