AGI - La Costituzione degli Stati Uniti prevede una precisa "linea di successione" nel malaugurato caso che un presidente in carica sia "inabile", anche per poche ore, a svolgere il suo compito. Le altissime responsabilità dell'inquilino della Casa Bianca, e in particolare la gestione della famosa "valigetta" con i codici dell'arma nucleare, rendono necessaria una chiara gerarchia.
Il vicepresidente è designato come primo nella linea di successione presidenziale dalla clausola di successione nell'articolo II della Carta, che autorizza anche il Congresso a prevedere una gerarchia per l'eventuale inabilità dello stesso vicepresidente. In quel caso, i poteri e i doveri del capo dello Stato passano al presidente della Camera dei rappresentanti e, a scendere, al presidente pro tempore del Senato.
Oltre alla Costituzione, esiste una legge sulla successione presidenziale, adottata nel 1947 e rivista l'ultima volta nel 2006. Si riferisce specificamente ai funzionari, oltre al vicepresidente, che possono agire come presidente senza sostituirlo.
Il Consiglio dei Ministri conta attualmente 15 membri, di cui il segretario di Stato è il primo in linea; gli altri responsabili dei ministeri seguono nell'ordine in cui sono stati creati i rispettivi dipartimenti.
La carta prevede che i capi di dipartimento costituzionalmente ineleggibili per la presidenza sono esclusi dall'assunzione dei poteri e dei doveri del presidente; nell'attuale lista questo vale solo per la segretaria ai Trasporti, la taiwanese Elaine Chao. Dal 1789, il vicepresidente è subentrato alla presidenza durante il mandato in nove occasioni: otto volte a causa della morte del titolare e una volta per dimissioni.
Nessuno al di sotto della linea di successione è mai stato chiamato a fungere da presidente. L'attuale linea di successione, fino alla 17/ma opzione, prevede che a sostituire il presidente in caso di inabilità sarebbe prima di tutto il vicepresidente Mike Pence; poi c'è la speaker della Camera Nancy Pelosi, terza carica dello Stato e unica democratica dell'intera lista.
Segue il presidente pro-tempore del Senato, Chuck Grassley, il segretario di Stato Mike Pompeo, il segretario al Tesoro Steven Mnuchin, il segretario alla Difesa Mark Esper, il Procuratore generale William Barr, il segretario agli Interni David Bernhardt, quello all'Agricoltura Sonny Perdue, quello al Commercio Wilbur Ross, il segretario al Lavoro Eugene Scalia, quello alla Salute Ben Carson, all'Energia Dan Brouillette, all'Educazione Betsy DeVos, alle questioni dei Veterani Robert Wilkie, alla Sicurezza nazionale Chad Wolf.