Dall'11 maggio la Francia volta pagina e prova a uscire dal tunnel del confinamento per il Covid-19: lo farà con molta cautela ma seguendo un percorso che il premier, Edouard Philippe, ha presentato in Parlamento.
Asili e scuole elementari potranno riaprire su base volontaria, per le superiori bisognerà attendere giugno; i negozi invece riapriranno già dall'11 maggio, ma non bar e ristoranti. L'autocertificazione servirà solo per i viaggi oltre i 100 chilometri da casa, gli over 65 anni saranno però sempre tenuti a limitare i contatti e gli spostamenti.
Gli assembramenti saranno concessi fino a un massimo di dieci persone e le cerimonie religiose non riprenderanno prima di giugno. Sono da considerarsi conclusi i campionati di calcio e di rugby e fino a settembre sono vietati gli eventi che coinvolgano più di 5 mila partecipanti. Il tutto resta comunque legato all'andamento della curva dei contagi. "Se gli indicatori non saranno favorevoli, non ci sarà alcun de-confinamento", ha avvertito Philippe presentando all'Assemblea nazionale la sua strategia e avvertendo che "le cerimonie religiose non saranno consentite prima del 2 giugno".
Il premier ha ammesso che le restrizioni, che hanno evitato la morte di "65 mila persone in un solo mese", sono state efficaci ma se durano troppo possono avere "un effetto deleterio".
La riapertura, inoltre, non sarà omogenea su tutto il territorio: la Francia verrà suddivisa in dipartimenti rossi, dove il virus circola ancora, e quelli verdi, che possono considerarsi fuori pericolo. Il 7 maggio verranno studiati tre criteri per determinare in quale dipartimento "la circolazione del virus rimane attiva", "le capacità ospedaliere in terapia intensiva continuano a essere sotto pressione" e "dove il sistema locale di test e rilevazione dei casi di contatto non è ancora pronto", ha spiegato Philippe.
I principi della strategia, tanto attesa dai francesi bloccati in casa da oltre un mese, sono tre: proteggere, testare, isolare. "Dobbiamo imparare a convivere con il virus e a proteggerci da esso". E per farlo, il governo ha annunciato che entro l'11 maggio sarà assicurata tutta la fornitura necessaria di mascherine, da indossare preferibilmente in tante circostanze. "Oltre alle farmacie e alla distribuzione di massa, una piattaforma di e-commerce sarà istituita dall'ufficio postale dal 30 aprile e distribuirà a chi ne avrà bisogno ogni settimana diversi milioni di mascherine", ha assicurato.
Già entro l'11 maggio il governo prevede invece di poter fare 700 mila test alla settimana: "700 mila ci danno il margine che ci permetterà, oltre a testare le catene di contaminazione, di implementare campagne di screening come abbiamo già intrapreso per le Rsa in particolare", ha sottolineato. Seguiranno quindi il tracciamento e l'isolamento. "Non appena una persona risulterà positiva, inizieremo a lavorare per identificare e testare tutti coloro, sintomatici o meno, che abbiano avuto stretti contatti con questa. Tutti questi casi di contatto saranno testati e verrà chiesto loro di isolarsi, tenendo conto delle incertezze sulla durata dell'incubazione".
L'obiettivo è consentire ai portatori del virus di "essere isolati il più rapidamente possibile al fine di spezzare le catene di trasmissione". "La nostra politica si basa, a questo proposito, sulla responsabilità individuale e sulla consapevolezza che ognuno deve avere i propri doveri verso gli altri", ha affermato il primo ministro che fa affidamento "sullo spirito civico di ciascuno".
La scuola resta tema centrale di discussione, con una parziale retromarcia in giornata. Come aveva anticipato il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, dall'11 maggio potranno riaprire asili e elementari. Ma per medie e superiori bisognerà aspettare almeno un altro mese. "Proponiamo una riapertura molto graduale delle scuole materne e della scuola elementare dall'11 maggio, ovunque sul territorio e su base volontaria", ha annunciato Philippe. "In una seconda fase, dal 18 maggio, ma solo nei dipartimenti in cui la circolazione del virus sarà molto debole, sarà presa in considerazione la riapertura dei licei", con precedenza a quelli professionali. In ogni caso, le aule dovranno limitari a un massimo di 15 studenti.