Il 12 febbraio scorso su Twitter è stata pubblicata una mappa. Nel testo del tweet si legge: “L’università di Southampton ha usato i big data per mostrare dove le persone di Wuhan hanno volato prima del blocco”. E ancora: “I ricercatori hanno stimato che circa 6 milioni (di persone) sono sbarcate in 382 nazioni tra Asia, Europa, Stati Uniti e Australia. L’esplosione del coronavirus potrebbe succedere nei prossimi tre mesi”.
#ChinaVirua
— @Dystopia - #HongKong is NOT China (@Dystopia992) February 12, 2020
— University of Southampton uses big data to draw map showing *where did #Wuhan people flee before lockdown*
Researchers estimate these 6 #MILLIONS hv arrived in ~382 countries across Asia, Europe, #US & Australia. #Coronavirus outbreak may happen in next 3 months! pic.twitter.com/Iev7SOgMWz
Il tweet, con la mappa, è stato condiviso dall’account @Dystopia - Hong Kong is NOT China (Hong Kong non è la Cina, ndr) ed è diventato subito virale. Alcuni media britannici e australiani l’hanno anche ripresa dandole risalto nelle proprie pubblicazioni online.
Il tweet attribuisce la mappa al WorldPop project dell’università di Southampton, che è vero. Ma il testo del tweet è fuorviante. La mappa non riguarda la potenziale diffusione del Covid-19, né i voli effettuati dai cittadini di Wuhan prima del blocco aereo, ma, evidenzia un fact-checking dell’AFP, le tratte aeree che percorrono il globo.
La mappa era stata pubblicata dall’account twitter del WorldPop project il 5 febbraio, prima di essere rimossa e ripubblicata con un testo che ne impedisse false interpretazioni.