La solidarietà verso i Paesi del Sud dell'Europa va bene, ma "non si possono spendere tutti i soldi in bevute e donne e poi chiedere aiuto". A dirlo in un'intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz) è stato il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, suscitando un'ondata di polemiche e reazioni indiginate.
Dijsselbloem, sì alla solidarietà ma con rispetto delle regole
Le critiche però non hanno sortito alcun effetto su di lui, che si è rifiutato di chiedere scusa. Anzi, Dijsselbloem ha difeso la sua uscita, sottolineando che "soldiarietà" nell'Eurozona significa che tutti i governi dovrebbero rimanere fedeli alle promesse di aderire alle sue regole di bilancio. "Il concetto che quando sono rigido su regole e regolamenti e li prendo seriamente, questo è un attacco, è un grosso errore", ha affermato.
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E davanti all'attacco dei deputati europei, ha ribadito che il suo era un riferimento "non a un singolo Paese ma a tutti. Anche l'Olanda a volte non è riuscita a mantenere gli impegni presi. Se si vuole mantenere il sostegno pubblico e politico tra i Paesi Ue nei confronti della solidarietà, si deve sempre parlare di quali impegni e quali sforzi devono essere fatti per mantenerla".
Eurodeputati all'attacco, inadatto all'incarico
Una spiegazione insufficiente per molti che hanno reagito duramente chiedendone le dimissioni. Quelle di Dijsselbloem sono parole "vergognose e scioccanti", ha affermato il presidente del gruppo socialdemocratico al Parlamento europeo, Gianni Pittella. "Non è la prima volta - ha aggiunto - che Dijsselbloem esprime opinioni e posizioni economiche e politiche che sono in aperta contraddizione con la linea della famiglia progressista europea. Ora è andato oltre utilizzando argomenti discriminatori contro i Paesi dell'Europa del Sud. Non ci sono scuse o ragioni per usare un tale linguaggio, soprattutto da parte di qualcuno che si suppone progressista. Mi chiedo davvero se una persona con tali convinzioni possa ancora essere considerato adatto a fare il presidente dell'Eurogruppo", ha concluso Pittella
Il futuro in bilico dopo il crollo dei laburisti alle elezioni olandesi
La battutra sui soldi spesi in alcol e donne "forse è divertente per voi, ma non per me. Mi piacerebbe sapere se questa è la vostra prima dichiarazione come candidato per mantenere il posto come presidente dell'Eurogruppo", ha commentato il deputato spagnolo Ernest Urtasun, ricordando a Dijsselbloem che il suo futuro non è poi così certo.
L'olandese, ministro delle Finanze ad interim nel governo di Mark Rutte, è esponente di quel partito laburista che alle ultime elezioni ha subito un crollo di consensi. E il suo mandato alla guida dell'Eurogruppo scade nel gennaio 2018.