Rush finale per la corsa a nuovo sindaco di New York, con il primo cittadino uscente, il democratico italoamericano Bill de Blasio, sempre in pole position.
Si vota martedì 7 novembre. Dopo aver facilmente sbaragliato i rivali di partito alle primarie democratiche lo scorso settembre, de Blasio si gioca la poltrona con la repubblicana Nicole Malliotakis, parlamentare repubblicana dello stato di New York che lo ha accusato di tutto, dal fare sonnellini in ufficio a pratiche di finanziamento discutibili durante le comunali del 2013.
C'è poi l'indipendente Richard 'Bo' Dietl, indipendente, ex detective del dipartimento di polizia della Grande Mela, che ha dipinto de Blasio come un politico corrotto che elargisce favori ai suoi finanziatori.
Gli argomenti dei due sfidanti più accreditati
La Malliotakis, 37 anni, è figlia di un'immigrata cubana e di un greco. È contraria alla costruzione di nuovi centri di accoglienza per i senzatetto. Vuole agevolare nuove imprese ed esentare i piccoli esercenti rispetto alle tasse sugli affitti commerciali.
Si oppone anche all'idea, caldeggiata da de Blasio, di ridurre le pene per reati minori. Dietl ha 66 anni, ha lavorato come detective di polizia dal 1969 al 1985. Ha tentato, senza successo, di farsi eleggere al Congresso degli Stati Uniti. Per risolvere il problema dei senzatetto, propone trattamenti psichiatrici e consulenze per trovare lavoro.
Se eletto, ha assicurato di voler alzare la paga minima e tagliare i debiti contratti dagli studenti per il college. L'attacco terroristico di New York, martedì scorso, il peggiore dall'11 settembre 2001, ha portato de Blasio alla ribalta delle cronache mondiali e ulteriormente agevolato, secondo molti osservatori, la sua conferma per il secondo mandato.
Su cosa punta De Blasio per la riconferma
Questi tre candidati più accreditati che si sono confrontati nel dibattito finale di mercoledì scorso. Ma ci sono altri due sfidanti: Mike Tolkin e Sal Albanese, sconfitti da de Blasio alle primarie, esclusi dal dibattito tra i big ma intenzionati a non demordere e in corsa con i partiti 'Smart Cities' e 'Reform', rispettivamente.
L'ultimo sondaggio di ottobre della Quinnipiac University attribuisce a de Blasio il 61% delle preferenze dei newyorchesi contro il 17% della Malliotakis. De Blasio, classe 1961, è entrato in carica il primo gennaio del 2014. Ha rivendicato di aver creato centri di accoglienza per i senzatetto e ha promesso di risolvere completamente il problema dei barboni a New York entro il 2023.
Sul fronte economico de Blasio ha promesso di creare 16.000 nuovi posti nel settore biotech grazie ad incentivi fiscali. Il suo principale vanto è quello di aver istituito asili gratuiti e sono 70.000 i bimbi iscritti, secondo i dati della sua campagna. è un fautore delle videocamere sulle divise dei poliziotti e dell'eliminazione del requisito di un certificato di laurea per la loro assunzione.
"La pausa elettorale, per rispondere all'emergenza rende più complicato per la sfidante Malliotakis guadagnare slancio, le lascia poco tempo per rimarcare le sue accuse di corruzione ed incalzare de Blasio sulla questione dei senzatetto, sui segnali di un aumento della violenza e sulla mancanza di sicurezza nelle scuole", ha osservato Hank Sheinkopf, stratega del partito democratico.
Solo tre sindaci non sono riusciti a farsi rieleggere per il secondo mandato a New York dai tempi dallo storico primo cittadino Fiorello La Guardia, oltre 70 anni fa. All'indomani dell'attentato, de Blasio ha lanciato un appello all'unità, schierandosi dalla parte delle forze dell'ordine, superando le frizioni con la polizia che hanno caratterizzato la sua amministrazione.
La Malliotakis ha colto l'occasione per contestare la posizione di de Blasio a favore delle città santuario, quelle che offrono rifugio agli immigrati clandestini, ma se sue possibilità di farsi eleggere vengono considerate limitate.