Sono tre i casi per i quali il procuratore generale Avichai Mandelblit ha deciso di incriminare Benjamin Netanyahu, che diventa il primo premier israeliano ad essere incriminato mentre è in carica. Le accuse sono di frode e violazione della fiducia nei casi 1000 e 2000, e di corruzione, frode e violazione della fiducia nel caso 4000, che è il più grave per il premier.
- CASO 1.000: Il premier uscente è accusato di aver ricevuto doni molto costosi da due facoltosi amici (il magnate di Hollywood Arnon Milchan e il miliardario australiano James Packer) in cambio di favori come aiuti nell'ottenimento di visti e agevolazioni e promozione di interessi commerciali. Secondo l'accusa, i due avrebbero dato sia a Netanyahu che a sua moglie Sara oltre 1 milione di shekel (260 mila euro) insieme a viaggi e soggiorni in hotel per i familiari.
- CASO 2.000 - Per gli investigatori, Netanyahu avrebbe usato la sua influenza sull'editore del quotidiano gratuito Israel Hayom affinché favorisse il suo principale concorrente, il giornale Yedioth Ahronoth, e ottenere in cambio da questo una migliore copertura mediatica. L'accordo poi non è stato realizzato.
- CASO 4.000 - Questo è il caso più grave e riguarda le decisioni di Netanyahu, come ministro delle Telecomunicazioni, a beneficio del guru dei media Shaul Elovitch, l'uomo dietro il colosso di Internet, Bezeq. Netanyahu, per ottenere coperture positive da parte del sito web Walla News, di proprietà della società di Elovitch, la più grande società di telecomunicazioni di Israele, avrebbe messo in atto azioni e regolamenti a favore del magnate. Per gli inquirenti, sia il premier che sua moglie, come pure Elovitch e sua moglie, sono intervenuti continuamente per influenzare i contenuti del sito, anche con interventi sulle nomine dei giornalisti. In cambio, Elovitch avrebbe avuto agevolazioni e favori che gli hanno fruttato oltre 500 milioni di dollari.
Che succede ora?
E ora cosa succede in Israele? Non è chiaro cosa significhi per il futuro del premier uscente Benjamin Netanyahu l'incriminazione di oggi.
Si presume che sia innocente, fino a prova contraria, e attualmente non ci sono ostacoli giuridici che gli impediscano di rimanere in carica come primo ministro. Ma non potrà mantenere gli incarichi ministeriali per Salute, Welfare e Diaspora. In Israele sono previste le dimissioni di un ministro che abbia incriminazioni penali, ma non è ancora previsto lo stesso per il primo ministro.
Potrebbero volerci molti mesi prima che le accuse si trasformino in un processo davanti a un tribunale distrettuale. E anche se condannato, Netanyahu non sarebbe tenuto a dimettersi da premier fino a quando il processo di appello sia stato esaurito, cosa che potrebbe richiedere anni.
Tuttavia, molti mettono in discussione la capacita' del primo ministro di gestire gli affari di stato se si sta difendendo contemporaneamente in tribunale.
Le organizzazioni non governative possono chiedere alla Corte Suprema di costringere Netanyahu a dimettersi. La Corte ha precedentemente stabilito che un ministro di governo accusato di un reato deve dimettersi o essere rimosso dall'incarico, e dovrebbe decidere se ciò debba valere anche per il primo ministro.
Gli alleati di Netanyahu in Parlamento possono cercare di approvare una legislazione che gli garantisca l'immunita' dall'azione penale durante il suo mandato e che consenta ai legislatori di annullare un'eventuale sentenza della Corte suprema che annulli tale immunità. Ma al momento non ci sono i numeri per far passare una simile legge.