Nepal: nel 2014 scomparse centinaia di donne
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Nepal: nel 2014 scomparse centinaia di donne

Nepal: nel 2014 scomparse centinaia di donne

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(AGI) - Roma, 20 mar. - Nel 2013 sono scomparse 103 donne neldistretto di Kailali, in Nepal settentrionale. Nel 2014 ne sonoscomparse 118, sempre nello stesso distretto, e altre 69 donnenegli ultimi otto mesi. Nel distretto centrale di Tanahun ilnumero delle donne e ragazze scomparse durante gli ultimi settemesi e' di 82. Questi sono i numeri riportati da uno studioeffettuato dalla polizia del distretto di Kailali sul crescenteaumento del numero di donne scomparse nel Paese. Gli esperti -scrive l'agenzia Asianews - ritengono che la causa piu'probabile sia da attribuire al commercio illegale di organiumani e allo sfruttamento della prostituzione. Secondo le statistiche, solo pochissime donne fanno ritornoa casa (19 nel 2013 e 24 nel 2014 nel distretto di Kailali),mentre le altre rimangono disperse. In molti casi le famiglienon denunciano nemmeno la scomparsa, per paura di essereaccusate da parte delle autorita'. I dati riportati nello studio testimoniano un fenomenopreoccupante che sta dilagando in Nepal, come riferisce KamalaBhatta, rappresentante dell'Unione femminile nell'ufficiolocale di Polizia: "La maggior parte delle donne scomparse hameno di 40 anni. Spesso le famiglie non ne denunciano lascomparsa. Solo il 30-40% di loro si reca dalla polizia"perche' - continua la donna - "non hanno abbastanza soldi perraggiungere il commissariato oppure hanno paura che venganoaccusati della vendita delle persone scomparse". Secondol'esperta, la cifra corretta dovrebbe essere di 5mila donne ebambine che ogni anno scompaiono nel Paese. Gli studieffettuati riportano poi che le donne e le ragazze di cui nonsi hanno piu' notizie sono trafficate in tutto il mondo per losfruttamento della prostituzione o per la vendita dei loroorgani. I piu' richiesti sono i reni, i polmoni e gli occhi. Spesso sono proprio le famiglie povere che vendono leragazze a organizzazioni criminali, come riporta ad AsiaNews laparlamentare e attivista Sapana Pradahn Malla. La vendita diorgani umani di ragazze povere a persone ricche e' un"intollerabile crimine sociale". "Sembra che le donneprovenienti da umili condizioni non abbiano il diritto divivere", denuncia con forza. Maina Tamang, una ragazzaproveniente dal villaggio di Ghirling (nel distretto diTanahun), racconta della scomparsa della madre e delle duesorelle: "Una sera non hanno piu' fatto ritorno a casa. Siamoandati alla polizia ma ci hanno detto di aspettare qualchegiorno. Non abbiamo loro notizie da due anni". Da piu' parti si richiede al governo una netta presa diposizione nei confronti del fenomeno. Rupa Rai, attivistacattolica e collaboratrice della Caritas in Nepal, sostiene che"il governo deve proporre nuove politiche che assicurinopunizioni severe contro i trafficanti e, allo stesso tempo, lapolizia deve attuare programmi volti a prevenire tali crimini". A tal proposito, Ram Kumar Khanal, vice ispettore generaledella Polizia nella regione settentrionale, sostiene lanecessita' di migliorare il coordinamento tra tutti i soggetticoinvolti, sia le autorita' che la popolazione. Per frenare icrimini legati al traffico di esseri umani e alla violazione didiritti umani fondamentali, sostiene Khanal, "la polizia delNepal ha lanciato alcune iniziative, ma le persone di ogniestrazione sociale devono partecipare in maniera attiva pergarantirne il successo". (AGI).
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