Nemtsov, vacillano le accuse. Dadayev, "confessione estorta"
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Nemtsov, vacillano le accuse. Dadayev, "confessione estorta"

Nemtsov, vacillano le accuse. Dadayev, "confessione estorta"

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(AGI) - Mosca, 11 mar. - Non soltanto sarebbe stato sottopostoa sevizie dopo il fermo Zaur Dadayev, l'ex ufficiale delleforze speciali del ministero dell'Interno federale russo inCecenia indicato dagli inquirenti come il supposto esecutoremateriale dell'omicidio di Boris Nemtsov. Si sarebbe inoltreassunto la responsabilita' del delitto perche' gli era statopromesso che, se avesse collaborato, sarebbe stato rilasciatoil suo amico e gia' commilitone Rustam Yusupov, fermato insiemea lui sabato scorso in Inguscezia e da allora scomparsoapparentemente nel nulla. E' quanto ha denunciato AndreiBabushkin, membro del Consiglio Consultivo per i Diritti Umanipresso il Cremlino che ha visitato in prigione tre degliaccusati: oltre a Dadayev i suoi cugini Anzor e ShagidGubashev, il primo anch'egli gia' formalmente incriminato, ilsecondo per il momento solo inquisito come sospetto, chesarebbero stati torturati anch'essi. "Mi dissero che, se avessi confessato, loro avrebberolasciato andare Rustan", Dadayev avrebbe riferito a Babushkin."Io accettai", avrebbe continuato. "Pensavo che cosi' sareiriuscito a salvarlo, e che io stesso sarei stato condotto aMosca ancora vivo". Invece da quel momento non si e' piu'saputo nulla di Yusupov, ha sottolineato l'attivistaumanitario, precisando che un'apposita richiesta di chiarimentisulla sua sorte e' stata presentata all'Fsb, il serviziosegreto erede principale del disciolto Kgb sovietico. Durante il colloquio con Dadayev, al quale era presenteanche la giornalista Eva Merkacheva del quotidiano 'MoskovskyKomsomolets', Babushkin ha notato come l'uomo presentasse"lesioni multiple". Quanto ai cugini Gubashev, abrasioni eranoben visibili intorno al naso di Anzor, ai polsi e sulle gambe.Alla domanda su come se le fosse procurate, questi avrebberisposto di essere stato pestato dagli agenti. "Le feritefurono registrate quando arrivasti in carcere?", fu l'ulterioredomanda, cui l'interessato rispose con un secco "Si'". AncheShagid avrebbe raccontato di essere stato picchiato da duepoliziotti, i quali si riferivano l'uno all'altrorispettivamente come "Mikhailovich" e "Petrovich". (AGI).
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