Msf, nel 2015 uccisi 23 medici nelle nostre strutture in Siria
La guerra non risparmia le organizzazioni umanitarie

Roma - La guerra in Siria non risparmia le organizzazioni umanitarie e gli ospedali in cui sono ricoverati i civili. Secondo un rapporto di 'Medici senza frontiere' - diffuso oggi a Ginevra dalla presidente dell'ong, Joanne Liu - nel 2015 gli attacchi alle strutture di Msf hanno ucciso 23 medici e ne hanno feriti 58. Sono state attaccate 63 strutture 94 volte, 12 sono state completamente distrutte. Solo nelle 70 strutture monitorate nel rapporto, sono 154.647 i feriti e 7.009 le vittime di guerra, di cui il 30-40% donne e bambini, chiaro indicatore dell'impatto del conflitto sui civili. "Ed è - ha spiegato Jonne Liu - solo una fotografia parziale di quanto accade nel resto del paese, dove il bilancio è certamente più grave".
"La Siria è una trappola mortale - ha detto Joanne Liu in un appello ai membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu impegnati a bombardare il paese medioentale - ci sono attacchi incessanti, brutali e mirati contro i civili. L'assistenza sanitaria è nel mirino di bombe e missili. Milioni di persone devono fuggire per la vita. Altre non possono: sono bloccate da frontiere chiuse. Voglio essere chiara: gli attacchi contro i civili e gli ospedali devono cessare". (AGI)